A Casa Vuota – la singolare galleria pensata in un appartamento disabitato di via Maia 12, al Quadraro, da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – inaugurata il 14 aprile 2018 la mostra del pittore, attivo a Milano ma nato a Napoli, Adriano Annino. Sarà visitabile su appuntamento fino al 3 giugno.
Nuovamente pittura, proprio la più classica, olio su tela, oppure schizzi a matita su carta prevalentemente di scene campestri e pastorali della Roma ottocentesca, rivisitando i Caravaggisti di Utrecht, l’espressionista Otto Dix, il romantico horror Théodore Géricault, e ancora Pinelli, Robert, Gambellotti, Simelli, Coleman, Sceiick, Baeck, Primoli, epigoni e bozzettisti non proprio conosciutissimi; poi un’istallazione con performance di disegno tramite smartphone. Uno sforzo creativo condensato nel titolo concettuale Temoclino Guidarello, le cui ragioni sono esposte dallo stesso pittore all’indirizzo https://www.adrianoannino.com/projects/termoclino-guidarello-2018/.
Annino, sostenuto da una coscienza storico-artistica al limite della filologia, sembra riprendere la vena deformante di Bacon che rilegge l’espressionismo, l’espressionismo che a sua volta mette sotto torchio la pittura del passato, quella dagli esiti più scandalosi e degenerati, o al contrario più bozzettistici; in più egli tiene nei confronti della storia dell’arte lo stesso atteggiamento di Schifano, quando Schifano, in ambito pop art, sporcava di pittura le immagini televisive. E nell’insieme tutto questo, in appartamento spoglio del Quadraro che sembra da poco lasciato dagli ultimi inquilini, fa un certo effetto.
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