Promette affluenza mai vista The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains, la mostra sulla storia, la musica, gli oggetti e le immagini del gruppo, inaugurata l’altro ieri al Macro di via Nizza, alla presenza di Roger Waters, Nick Mason e della sindaca Virginia Raggi, in apertura per il pubblico dal 19 gennaio 2018. Prodotta da Storm Thorgerson, storico fondatore dello studio di grafica Hipgnosis, da Paula Webb Stainton e dall’illustratore Aubrey ‘Po’ Powell, con la collaborazione attiva dello stesso Nick Mason, l’esposizione immerge nella musica e nelle voci dei componenti della band circa 300 oggetti iconici rappresentativi di tutta la carriera; foto, strumenti, manifesti, concerti, copertine, filmati, memorabili scenografie, muro di The Wall e maiale gonfiabile di Animals compresi, a replica della mostra da 400.000 ingressi del Victoria and Albert Museum di Londra, con qualche piccola variante inerente l’attività del gruppo in Italia.
Il primo tentativo di portare l’evento in Italia, precisamente a Milano, fallito per beghe legali nel 2014, andava rinnovato per molti validi motivi, non ultimo il numero sterminato di cultori della band in Italia, il paese che li accolse al Piper già ai primordi negli anni sessanta, e il fatto che questo culto è fatto in gran parte di una corrente sotterranea, senza interruzioni per oltre cinquant’anni, che prescinde dallo stesso, pur enorme, successo commerciale. Certo, la rivoluzionaria psichedelia, la musica per la prima volta associata a storie per immagini, la continua sperimentazioni di suoni e tecnologia, l’innegabile talento per il suono. Ma a decretare l’impatto mai indifferente, se non irrinunciabile dell’universo sonoro e immaginifico dei Pink Floyd a noi sembra qualcosa che resta sullo sfondo, mai completamente definito, che però ci parla in maniera netta, quasi un oratore convinto e solitario inquadrato da lontano con una videocamera. https://www.pinkfloydexhibition.com/.
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