Dal 2009 Telecom Italia, fiutando i tempi e il modello Silicon Valley, avvia alla realizzazione nuove idee d’impresa con azioni di consulenza, favorisce l’incontro tra esse e finanziatori venture capital, finanzia essa stessa, attraverso i cosiddetti “grant” – pacchetti di 25000 euro – le più interessanti e innovative; tutto con il programma Wcap, Working Capital. Da quest’anno integra l’iniziativa con la creazione di tre accelleratori – luoghi fisici organizzati in cui università, incubatori d’impresa e forze locali sono chiamati a collaborare per fornire un servizio di consulenza e formazione, lavorando insieme ai team di possibili nuovi imprenditori -, a Milano, Catania e appunto a Roma in via Santa Maria in Via. Quest’ultimo, inaugurato il 19 aprile, sarà accessibile a tutti per conoscenza e informazione, ma le imprese in nuce che vorranno entrarvi per partecipare al programma di accellerazione dovranno registrare il proprio progetto sul sito di Working Capital entro il 30 maggio 2013.
Quelle tra esse sviluppate in ambito internet, digital life, mobile evolution e green, che vorranno avvantaggiarsi dei 30 grant a disposizione avranno tempo di spiegare la propria idea fino al 30 settembre; tutto il materiale raccolto, come successo per gli anni precedenti, confluirà in un database sviluppato insieme a Kauffman Society, accessibile ad eventuali investitori italiani ed esteri.
Resta da capire perché Telecom, con tutti i posti che poteva permettersi, ha scelto di insediare un luogo siffatto nel centro di Roma a cento metri da deputati e governo, notoriamente posto impegnativo e poco in sintonia con i giovani startuppers, quando le periferie più raggiungibili e meno esose ne avrebbero maggiore bisogno, anche solamente come segnali.
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