Ogni anno gli ultimi giorni di febbraio a Barcellona si svolge il Mobile World Congress, considerata la più importante fiera mondiale dedicata alla telefonia mobile. Al suo interno un concorso tra le startup, le imprese innovative appena nate in tutto il globo, per le migliori idee del settore. Quest’anno tra i 1400 candidati selezionati, un programma Android e suoi inventori ventisettenni da Roma hanno vinto la gara per la migliore applicazione al mondo. Atooma, questo il nome dell’app, consente a tutti i possessori di smartphone, per ora solo con sistema operativo Android, di creare, senza essere programmatori, altre piccole applicazioni che rispondano alle proprie specifiche necessità. Una app delle apps, a dire il vero ancora allo stato embrionale, che, con la logica del “fai questo se succede quest’altro” piega il telefonino ad identificarsi con il suo proprietario e mette in grado i più volenterosi di impostare sul proprio dispositivo tante piccole azioni di risposta a stimoli fisici o digitali provenienti dal mondo, anche di una certa complessità.
Sfruttando la ben nota geolocalizzazione, con Atooma si possono inventare sequenze responsive che rendono lo smartphone in grado di reagire – con l’invio di un sms, o con l’accensione e lo spegnimento della suoneria ad esempio – quando ci si avvicina o si entra in certi luoghi quali casa lavoro e automobile. Utilizzando il collegamenti Wifi e GPS, si possono impostare azioni automatiche come la regolazione della sveglia in base alle condizioni meteo; inoltre collegandola agli account sui social network si possono creare reazioni immediate a quanto succede nella propria vita digitale.
Il novero di possibili creazioni è tale che gli autori hanno aperto un comunità di condivisione pronta ad accogliere tutte le nuove combinazioni funzionali che gli utenti vorranno mettere a disposizione. Restiamo in attesa di capire, come in passato per altre impalpabili imprese digitali, come incominciare a guadagnarci sopra.
Perché ne parliamo? Ebbene Atooma nasce in questo modo: tesi di laurea e formazione all’ Innovactionlab, associazione fondata da professori di Roma Tre, che insegna, agli studenti universitari soprattutto, come trasformare idee in startup; finanziamento con venture capital e insediamento presso Enlabs, incubatore d’impresa (in pratica mettono a disposizione gratuitamente postazione e strumenti di lavoro), via Montebello 8 alla stazione Termini; vittoria intermedia all’edizione romana di TechCrunch Italy. Non solo Colosseo a Roma.
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