MANGIARE E BERE AL TUSCOLANO CINECITTA’ – Accasadì. Bancone che monopolizza, enorme, la sala, come nella migliore tradizione bistrot, tubi a vista ed elementi metallici da archeologia industriale, arredamento rustico, vetrine ad angolo che offrono il locale completamente alla vista dei passanti, e piccoli tavoli di legno che durante la stagione più calda tracimano sul marciapiede antistante. Da molti anni la trattoria pizzeria Accasadì occupa il terzo vertice dell’incrocio tra viale Opita Oppio e via degli Opimiani, un crocevia che da sempre negli altri due angoli, a memoria degli abitanti del quartiere, ospita il Bar Astro, nelle sue varie mutazioni, e un’edicola, testimone tenace di resistenza alla crisi della carta stampata.
Oltre l’idea visiva tra le più connotate del quartiere, di questo locale si può dire che la sera è sempre pieno, ha la fila nei fine settimana organizzati in due turni, e secondo noi, in confronto alla qualità della proposta, molto creativa e in certi casi arricchita di materie prime rare, riceve in cambio poca attenzione dalla stampa e dai siti specializzati.
Con un occhio sempre puntato sulle proposte del giorno, si va dai particolari antipasti (tra gli altri, Calamaretti neonati fritti con salsa al mandarino, Panella al forno con orata cime di rape e pepe dell’Assam, Caciottina toscana al profumo di anice alla fiamma, Parmigiana di zucchine con bufala e prosciutto di Praga, Tramezzino di zucchine con champignon su letto di gorgonzola), ai primi (Pici neri con orata zucchine e pepe sancho, Tonarelli cacio e pepe con broccolo romanesco, Paccheri alla gricia con tartufo, Gnocchi con cime di rapa e vongole, ecc.) alla carni (Torre di tagliata di manzo, Tasca di filetto ripiena di scamorza affumicata e cicoria con fonduta di parmegiano allo zafferano, cosciotti di pollo aromatizzati alle erbe e quant’altro). Altrettanto ricercato il reparto pizzeria che oltre alle pizze e ai fritti propone i Quadrotti, grossi calzoni ripieni dalla forma rivisita. dolci sempre all’altezza.