Affitti brevi, b&b case vacanze. A Roma come in tutta Italia qualcuno se lo chiedeva da tempo: Come è possibile ottemperare correttamente all’obbligo di comunicazione degli alloggiati alle questure che i gestori affitti brevi, b&b e case vacanze hanno – esattamente come gli albergatori professionali – se il check-in viene fatto da remoto tramite key box, le famose scatoline custodi delle chiavi degli alloggi, accessibili con una chiave numerica, che ormai si vedono appese un po’ dappertutto?
Più precisamente, come si fa a controllare la corrispondenza tra il documento d’identità dell’ospite e l’ospite stesso come persona fisica, de visu, se non si è presenti all’arrivo? nulla vieta di mandare con Whatsapp la foto di un documento, modalità molto utilizzata dai gestori, ed essere qualcun altro. Si può essere d’accordo o meno sull’utilità dell’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, erede di una serie di leggi emanate durante gli anni di piombo, ma dopo il G7 del turismo qualcuno ha fatto notare questa falla nella sicurezza delle procedure di controllo dell’identità personale .
Pertanto il Ministero dell’Interno, notizia appena arrivata (Sole24ore) il 18 novembre 2024 ha inviato a tutti gli enti competenti in materia di sicurezza, comprese le Prefetture della Repubblica, questa Circolare, nella quale pur non vietandoli esplicitamente, rende i key box superflui. Si consiglia ai gestori di prenderne visione.
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