Affitti brevi sulla linea A della Metropolitana di Roma, RomaDimora offre camere con bagno appartamenti case vacanze, appartamenti per brevi periodi.
Una giornalista televisiva straniera e il suo cameraman si immergono nella luce instabile di una galleria, sotto un perenne sgocciolio di acque sotterranee, un antro pieno del fervore disordinato di operai, macchine escavatrici, trivelle. Li accompagna un azzimato ingegnere che, al posto di glorificare tecnologia e progresso come in un qualsiasi documentario industriale dell’epoca, snocciola una serie interminabile di difficoltà, ostacoli, lentezze, e insieme alla maestranze mima senza sosta il dubbio sulla reale possibilità che l’opera si possa mai terminare. Intanto una talpa saggia un sottile intercapedine e apre il varco sui resti dell’ennesima villa dell’antica Roma. L’ossigeno della modernità ne brucia gli affreschi, da millenni e sino a quel momento perfettamente conservati.
Roma di Federico Fellini (1972), nella sequenza del cantiere della Linea A della Metropolitana, restituisce con tratti di eternità il male a cui si lega solitamente la disorganizzazione e l’improvvisazione nel nostro Paese. La Metro A viene decisa con una legge del ’59, e il cantiere, partito nel ’64 a cielo aperto proprio dal Tuscolano Cinecittà per raggiungere Ottaviano, Prati e il Vaticano, viene interrotto cinque anni per procurato caos al traffico alla città, arrivando a compimento in sotterranea solo a 16 anni dall’avvio dei lavori. A febbraio 1980 il benemerito sindaco Luigi Petroselli lo inaugura e poco più di un anno dopo muore d’infarto. Solo nel 2000 arriva il prolungamento da Ottaviano a Battistini.
Forse il Maestro voleva dire quanto Roma, nonostante la sua grande estensione territoriale, abbia privilegiato la dimensione del tempo nella sua declinazione ipogea, di gran lunga quella più a fondo impressa nella nostra intima figura etnica, a discapito, almeno fino ad ora, di quelle spaziali di contesto e ambiente.