BrainCircleItalia, associazione nata qualche anno fa con il patrocinio di Rita Levi Montalcini, organizza al teatro Eliseo La Scienza e noi, una serie di sei incontri con altrettanti scienziati italiani di livello internazionale per illustrare quei settori e quelle scoperte della scienza che a breve, più di altre, potrebbero influenzare la nostra vita quotidiana. Cominciano il 18 gennaio Antonietta Mira e la giornalista Maia Grazia Mattei con un tema – quello dei Big Data e pericoli connessi – strabordante sui media, molte volte in maniera fuorviante. Il primo febbraio con il professor Giorgio Metta arriva il progetto decennale di iCub, il robot umanoide a forma di bambino in grado di apprendere, nato nell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova con l’obiettivo non tanto di perfezionare singole performance, quanto di rendere disponibile un simulacro artificiale che sveli qualcosa in più riguardo il funzionamento dell’intelligenza umana.
Il 22 febbraio il fisico teorico Vittorio Giovannetti illustrerà il punto riguardo la ricerca che conduce insieme ad altri scienziati stranieri, in realtà una lunga sfida alle difficoltà nel controllo e nella manipolazione delle proprietà quantomeccanica di atomi e particelle; ostacoli che superati lascerebbero campo libero al loro utilizzo come relè nei futuri computer quantistici, macchine dotate di tali capacità di calcolo da far dimenticare i raggiunti limiti di miniaturizzazione degli attuali chip. Il 15 marzo protagonista il Grafene, un materiale che, ingegnerizzato in fogli dallo spessore di un singolo strato di atomi di carbonio, promette miracoli nell’industria del futuro; lo stato dell’arte con Vincenzo Palermo, responsabile del Laboratorio di Nanochimica dell’istituto ISOF del CNR di Bologna.
Tommaso Fellin, sempre dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il 5 aprile presenterà un nuovo settore di ricerca che va sotto il termine di Optogenetica. Prodotto tipico di inizio millennio esso consiste nel perfezionamento delle tecnica per leggere, stimolare o inibire i neuroni del cervello con impulsi di luce, servendosi di particolari proteine dette Opsine, con l’obiettivo di curare malattie psichiche e neurologiche. Conclude il ciclo il 17 maggio Giuseppe Vitiello, professore di fisica teorica all’Università di Salerno, che indaga la connessione tra le proprietà quantistiche delle particelle elementari e l’emergere dal cervello di facoltà superiori quali memoria, intenzionalità, pensiero e, forse il più grande mistero che ci riguarda, la coscienza. http://www.teatroeliseo.com/eventi/la-scienza-e-noicome-le-scoperte-scientifiche-impattano-sul-nostro-quotidiano-3/
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