L’Istituto Luce-Cinecittà celebra i novant’anni dalla sua fondazione mettendo in mostra al Vittoriano un saggio, necessariamente limitato, del suo immenso patrimonio audiovivisivo e fotografico, e organizzando una rassegna divisa in quattro retrospettive di film, documentari e cortometraggi prodotti dagli anni ’30 ad oggi: in tutto 130 filmati da proiettare nelle sedi dei Fori Imperiali, Piazza Santa Croce in Gerusalemme, al Complesso del Vittoriano e al MAXXI–Museo delle Arti del XXI secolo. L’esposizione consiste di sale a tema con montaggi ad hoc di filmati e fotografie accompagnati da testi che si avventurano in analisi linguistiche, storiche e sociali dei materiali, cercando di far calzare la storia d’Italia, tutta o quasi, tra realtà finzione e propaganda, nelle immagini registrate dai cineoperatori. Una certa ironia si può cogliere nel fatto che uno dei più grandi patrimoni documentari del mondo, inserito dall’Unesco nel Registro Memory of the World, nasce dalla necessità di un regime dittatoriale di colmare la distanza tra le speranze di un popolo ed una realtà triste e fallimentare. Per noi che siamo figli e pronipoti di quella speranza fallita sarebbe un delitto cogliere nei novant’anni dell’Istituto Luce soltanto la curiosità documentale e non riuscire a vedere, noi che siamo immersi un flusso torrenziale di fotografie e film di cui siamo protagonisti registi e spettatori, quanto il nostro immaginario sia costruito da qualcuno a tavolino e quanto piuttosto sia la risultante di tutto quello che siamo disposti a credere; quanto insomma noi stessi, che abbiamo avuto in regalo la tecnologia necessaria, abbiamo imparato dai quei gerarchi che pensarono l’Istituto Luce. http://www.cinecitta.com/IT/it-it/news/45/5023/luce-l-immaginario-italiano.aspx
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