Il tango è stato ed è quello che oggi sulla rete si definirebbe una community, un centro di interesse condiviso che rende solidali un gruppo di persone, e allora sin dalle origini, nonostante o proprio perché popolare, il suo animo si è mostrato iniziatico e conservatore. Il tango di Piazzolla, un italiano con sangue tosco pugliese nelle vene, è il tango della ribellione al clima soffocante della lunghissima dittatura militare argentina: esso si apre al ritmo sincopato del jazz, agli involuti esperimenti sonori della musica colta contemporanea, accoglie nuovi strumenti acustici ed elettrici e finisce per mettersi contro la tradizione delle milonghe; non dimentichiamolo il tango è quasi esclusivamente un uomo e una donna che ballano. Negli anni novanta del secolo scorso in una temperie di libertà riacquistata, alcuni ballerini pensatori, tra i quali senz’altro Gustavo Naveira, decidono che il Tango Nuevo musica merita un Tango Nuevo danza, checché ne dica la community. Scoprono che le rotazioni e il camminamento dell’uomo e della donna sono azioni semplici perchè fisicamente (nel senso proprio di Galileo e Newton) individuati, molto più elementari degli stati interiori fisicamente (alla De Broglie) metaforici dell’attrazione sessuale. Immaginano che spingere le articolazioni di passi e i roteamenti al limite delle sequenze possibili senza rovinare a terra, essere sul punto di frantumare l’equilibrio e arrivare quasi a negarlo, possa creare la figura che rinsaldi, porti all’apice e infine trasfiguri per sempre la corrente passionale (scusate il termine sfruttatissimo) tra un uomo ed una donna. Domani nell’ambito dell’Appio Claudio Jazz Fest il Tango Nuevo degli Alma de Tango. http://www.28divino.com/?page_id=18.
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