Annunciando cinque nuovi archeo-percorsi periferici in vista del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, il 30 marzo 2015 il sindaco Marino ha inaugurato definitivamente il Museo Pleistocenico di Casal de’ Pazzi, al termine di decenni di scavi e progetti. Aggiunge così un nuovo tassello, peraltro gratuito, al sistema dei musei comunali, oltre che aprire una finestra tematicamente insolita per Roma sul passato remoto del territorio su cui la città è sorta. Il ricco deposito di fossili e strumenti risalenti al Pleistocene (circa 200.000 anni fa) lasciati dall’antico corso dell’Aniene, di cui abbiamo parlato diffusamente nel post https://www.roma-bedandbreakfast.it/A-Roma/apertura-straordinaria-museo-pleistocenico-di-casal-de-pazzi/, costituisce solo uno dei giacimenti preistorici presenti nelle periferie intensamente urbanizzate di Roma e testimonia di un’epoca climatica durante la quale in Italia la specie umana, la cui presenza sul sito risulta documentata dagli attrezzi e dal frammento di cranio ritrovati, aveva a che fare con varianti antichissime di elefanti, ippopotami, rinoceronti, cavalli, lupi, iene, uccelli acquatici, tutte specie estinte e i cui discendenti vivono oggi a ben altre latitudini.
Al di là dell’indubbio interesse scientifico come pure di quello didattico a vantaggio delle scolaresche locali, è legittimo chiedersi perchè qualcuno, in visita a Roma (a Roma!!!), magari per pochi giorni, dovrebbe armarsi di pazienza, affrontare il traffico cittadino o i mezzi pubblici affollati e dirigersi verso Rebibbia per ispezionare qualche pur lunghissima zanna di elefante.
Tra le molte ragioni – hobby, passione personale, accontentare il figliolo che studia – una di carattere generale, adattabile a chiunque, riguarda l’utilità che la cultura ha per la gente, la sua attitudine a produrre effetti di straniamento negli individui, decostruirne i miti, i simboli, le immagini indelebili, i luoghi comuni più inattaccabili, compreso quando essi viaggiano da turisti.
Allo scopo non c’è nulla di più efficace non semplicemente del sapere, ma di essere rapiti dall’idea che il Colosseo sta lì solo da pochissimo tempo. http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW836159&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
Lascia un commento