Dal sito del Parco Archeologico dell’Appia Antica due fotografie sovrapposte (new appia juxtpose). Il tratto di Appia Antica, grosso modo dalla Basilica di San Sebastiano fino a Santa Maria Nova, ripreso in due fotografie aeree scattate nel gennaio 1944 da un ricognitore americano del 3rd Photographic Group, appartenente al 15th Air Force USAAF, con base a Brindisi, tipico esemplare tra le migliaia di immagini volute dagli americani per avere una precisa conoscenza del territorio che di lì a poco avrebbero sottratto ai tedeschi. Ad esse sovrapponibile esattamente, tramite una barra scorrevole a mo’ di sipario, il medesimo tratto di territorio in una foto satellitare dell’ormai familiare Google maps, risalente al 2018.
Un esempio plastico di traduzione del presente attraverso la storia, che in questo caso contiene il significativo transito dal lavoro di intelligence, ad alta tecnologia per i tempi, operato dall’aviazione americana in gran segreto durante un’operazione di guerra, verso il trionfo dell’informazione democratica rappresentata da Google maps, che ha reso la prospettiva aerea tutt’altro che un privilegio per pochi. Ma anche la differenza tra una campagna votata all’agricoltura e ai riti di un’economia millenaria, cui l’antico tracciato è quasi indifferente, e la lunga processione di ville con enormi piscine, bava vistosa di chi invece ad esso, dopo la ricostruzione e il boom economico, ha guardato con grande interesse quale asse di abuso edilizio, esclusivo ed elitario.
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