Ritorna per il quinto anno consecutivo l’opportunità di visitare i siti archeologici dell’Appia Antica in compagnia di un archeologo esperto; tutte le domeniche mattina dall’11 ottobre al primo novembre 2015, con Appiapiedi, turisti e romani, partendo dalla villa dei Quintili – un cantiere continuamente prodigo di nuove scoperte – tempo permettendo avranno il piacere di essere accompagnati lungo il tratto della strada più irto di sepolcri, stele e colombari, potranno far tappa nell’area della tomba di Cecilia Metella e concludere il loro percorso presso la villa di Capo di Bove ristrutturata e musealizzata a servizio del parco, ultima acquisizione da parte della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Mnr e l’area archeologica di Roma, insieme alle rovine degli impianti termali rinvenute intorno. Informazioni precise su prenotazione, costi e orari sono sul sito http://www.coopculture.it/events.cfm?id=370#
Rischierebbe una delusione chi si aspettasse dalla visita a piedi o in bici lungo il tracciato sconnesso dell’Appia Antica il sapore pieno e compiuto che si ottiene da un opera d’arte elaborata, ripulita e collocata in un museo. L’attenzione con cui le autorità preposta sondano ormai da anni l’area non potrà mai restituire quello che millenni di esistenza esposta alla luce del sole hanno definitivamente sottratto; e d’altronde molti pezzi notevoli dal punto di vista estetico già risiedono al sicuro in svariate esposizioni di Roma e non. Nessuna raffinata testimonianza ma solo scheletri di edifici dagli impianti idraulici a vista utili alla didattica laddove erano ville sontuose, tumuli per lo più di terra al posto di monumenti funerari, mezzi muretti in opera cementizia o a blocchi tufacei, erme e stele dalle figure appena riconoscibili.
Piuttosto il fascino dell’Appia Antica sta tutto nel fatto che, per una serie fortunosa di casi e per l’impegno di singoli uomini, essa risulta oggi, almeno nel suo tratto iniziale, sicuramente più quieta e meno antropizzata di quando fu costruita e di quanto lo fosse nei secoli di maggiore utilizzo: attenzione però, questo senza essere mai stata completamente sepolta e dimenticata, come spesso capita ad un sito archelogico. In essa quindi, caso rarissimo per un area così ampia, si può assistere ad un esperimento in cui presenza storica e natura producono una pausa nel tempo, un fermo immagine in cui immergersi prima ancora di conoscerne la storia.
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