All’Auditorium Parco della Musica, dall’1 al 5 ottobre quinta edizione di Buenos Aires Tango, kermesse di musica danza e canto argentino, frutto della collaborazione tra la Fondazione Musica per Roma e Ministerio de Cultura, Sadaic, IICES (Instituto de Intercambio Cultural Ensamble al Sur). Quest’anno protagonista la compagnia di ballerini del maestro e coreografo Leonardo Cuello, senz’altro uno dei più attenti a tenere il metro dei possibili scadimenti nella dignità estetica del tango, dalla sua versione “de pista” a quella da”escenario”. Il ballo è un esercizio del corpo nello spazio dal godimento autoriflesso, cioè agito e sperimentato da chi balla innanzitutto su di sè. Il tango in particolare è la danza in cui lo sforzo d’improvvisazione, seppure su una sequenza di passi vagamente stabilita, porta la concentrazione dei ballerini a vette ipnotiche. Pe questo uno dei problemi maggiori del tango, inteso come spettacolo da offrire ad un pubblico, è proprio la sua aderenza ad una coreografia. Essa, rigida per definizione, da un lato incatena il libero estro esprimibile a danza in corso, dall’altro conduce, per esigenze di varietà e spettacolarizzazione, ad eccessi acrobatici, assolutamente fuori, non diciamo dalla tradizione per non apparire conservatori, ma dal senso stesso della danza argentina, in fondo fatta di una poesia tutta contenuta tra le latitudini tracciate dai piedi e dalla testa. potete trovare il programma di Buenos Aires Tango su http://www.auditorium.com/eventi/festival/4926073
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