Ancora alcune date per entrare in gruppo su prenotazione, con il permesso delle monache agostiniane dei Santi Quattro Coronati, nella celebre Aula Gotica, al primo piano del palazzo cardinalizio, e qui ammirare le pareti affrescate di dense allegorie medievali. Scoperti con pervicace intuito dalla storica dell’arte Andreina Draghi nel 1996 sotto uno spesso strato di intonaco, questi dipinti hanno trasformato il locale adibito a stireria dalle suore nel posto in cui convinzioni consolidate sulla storia dell’arte sono state riviste radicalmente.
Di colpo all’epoca apparve chiaro quanto fosse alta la probabilità che i toscani, a partire da Cimabue, – sempre ritenuti i rivoluzionari traghettatori dai modi ieratici ed esangui dei bizantini al nuovo stile più umanamente espressivo e naturalistico, sulla scorta della lezione occidentale – prima di azzardare la loro novità abbiano visto questi affreschi, già finiti tra il quarto e il quinto decennio del ‘200, e siano quindi arrivati secondi rispetto ad una sino ad allora bistrattata scuola romana, o almeno alla bottega di un meno noto Terzo Maestro di Anagni. Ma d’altronde chi sarebbe potuto essere capace di tanto se non un gruppo di artisti che avevano continuamente davanti ai propri occhi i resti dell’iconografia classica e paleocristiana (la ritroviamo allegorizzata in molte figure ritratte) e che poteva contare sulla ricca committenza della Curia.
In particolare dell’alto funzionario Stefano Conti, nipote di Innocenzo III, che per la corte papale tra l’altro era stato giudice, che in questo ruolo aveva abitato nel palazzo e che risulta il committente del ciclo dell’Aula Gotica. Risolte al servizio di vari papi le beghe tra monaci e prelati su proprietà e privilegi in mezza Europa, evitati scontri frontali troppo duri con l’autorità imperiale ringalluzzita sotto Federico II o con la vivace realtà comunale, in quest’opera è il suo lascito ideologico e politico, la sua visione di un potere laico completamente asservito a quello della Chiesa. Informazioni su http://www.aulagoticasantiquattrocoronati.it/
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