Il respiro universale di certa musica in questo pianista nato nella Teheran ancora persiana, fuggito unidicenne dall’Iran dopo l’uccisione del padre da parte degli Ayatollah, trapiantato in Italia, in Europa, prima ad imparare, rendendo vera la propria vita, e poi ad insegnarci il Bach amato fin da bambino. Ramin Bahrami dal 16 al 21 febbraio 2013 presso l’Auditorium Parco della Musica, insieme all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Andrea Battistoni, ci farà di nuovo vibrare sulla grande musica per tastiera del compositore tedesco, caposaldo della nostra cultura, con la Suite per orchestra n.3 BWV 1068, contenente la sigla per eccellenza di Piero Angela, il Concerto in fa minore BWV 1056, il Concerto in re minore BWV 1052, con l’innesto,apparentemente fuori tema ma lenitivo dei Quadri di una Esposizione di Musorgskij. Letture ritmiche modernissime di un compositore per sempre moderno.
Lascia un commento