Agitata da qualcosa che assomigliava al jazz, dalle frenetiche danze e dalle pareti decorate da Giacomo Balla, l’atmosfera doveva avvicinarsi molto a quello che in seguito sarebbe stato chiamato psichedelia. Si può finalmente visitare il Bal Tic Tac, locale aperto per decenni a partire dai primi anni ’20 del novecento e poi dimenticato, almeno fino al fortuito ritrovamento nel 2017, sotto la coltre infinita di intonaci e controsoffitti, delle chiassose pitture decorative realizzate da Giacomo Balla nel 1921.
Lo stile è quello del Futurismo interpretato dal Pittore in maniera compiuta ed entusiasta, completo di implicazioni politiche e corroborato dalla contemporanea affermazione del Fascismo; figurazione suggerita, immersa in lingue fiammeggianti di patriottico ed inequivoco colore – un tratto assimilabile a quello profuso nella casa dell’artista tra i quartieri Prati e Vittoria e in tante opere del periodo – ispirata, oltre che al dinamismo, anche alla convinzione che l’arte dovesse tracimare in velocità su ogni aspetto della vita moderna, design, arredamenti, abbigliamento, oggetti di uso quotidiano e appunto, decorazione d’interni.
La Banca d’Italia, proprietaria dell’immobile, dopo tre anni di restauro, apre il locale al pubblico nell’ambito dell’edizione 2020 della Quadriennale di Roma. In ottemperanza alle regole anti covid, la visita gratuita è permessa a gruppi di 6 persone per volta, previa prenotazione, in possesso del biglietto di accesso alla Quadriennale e con mascherina indossata, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle ore 20. Prenotazioni sul sito https://www.baltictacquadriennale.it/
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