Bauci Park è una piattaforma web ideata da Visual Storytelling Academy Italia per insegnare – regnanti Facebook, Instagram, Snapchat ecc. – come si raccontano storie e si rappresenta la realtà per mezzo di immagini e filmati. In una serie di appuntamenti gratuiti, sotto la supervisione di fotografi e professionisti della comunicazione, il progetto arriva a Roma proponendo delle passeggiate artistiche a piazza Ragusa dominata dal deposito Atac in disuso (22 novembre), al Quadraro Vecchio in quanto Street Art District (23 novembre) e al Parco degli Acquedotti (24 novembre). L’iniziativa comprende inoltre un workshop all’Apple Store di Roma Est il 21, e un “Bauci Camp” presso il Talent Garden di Cinecittà dedicato alla comunicazione visuale (https://www.facebook.com/bauciparkstorytelling/). Si può partecipare seguendo la call to action #ilfuturoinsieme. I lavori prodotti, compresi quelli dei partecipanti, potranno essere postati su Instagram sotto gli hashtag #ilfuturoinsieme e #igersroma.
Dalle parti del marketing qualcuno ne ha fino sopra i capelli dei miliardi di gattini, tramonti, libri aperti, tazze di caffé e selfie buttati lì per caso, e ha deciso di svelare a tutti le tecniche utilizzate dai professionisti della pubblicità per produrre immagini efficaci, creare sequenze ipnotiche, comporre meme geniali, rimescolare il tutto in racconti fertili di emozioni irrinunciabili.
Sergei Eisenstein, raccogliendo l’esperienza del cinema russo, concludeva che la differenza tra film e semplice informazione sta nel montaggio. Una foto, un fotogramma sono informazione e come tali possono anche non interessare nessuno, soprattutto quando ce n’è un offerta illimitata; Il racconto creativo e personale, capace di catturare la nostra attenzione, conscia o inconscia che sia, al contrario emerge dal modo in cui le immagini vengono in sequenza giustapposte, appunto dal loro montaggio. Il problema, futuro o forse già attuale, è che nel momento in cui si fissa in un codice, in una meccanica procedurale comunicabile per insegnamento, scrivibile come un software, anche il montaggio diventa informazione e può cessare di suscitare emozioni.
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