MANGIARE E BERE AL TUSCOLANO CINECITTA’. Bistrò Salentino.
La cucina pugliese, pur nelle differenze territoriali interne, alcune volte solo di nomenclatura, è forse nel complesso quella che fa apprezzare meglio, in Italia e nel mondo, il rapporto non mediato con gli ingredienti. Si piega sulla terra e suoi frutti, non di rado spontanei, come il minatore scava i suoi cunicoli per trovare il minerale, poco e preziosissimo. A quel punto il suo l’ha fatto, sgrossa meno possibile, in modo che la pepita luccichi per sua interna virtù, senza troppe sofisticazioni.
Questo anche con carne, pesce e latticini che si presterebbero a contorte manipolazioni. Pane e pomodoro ne è il vessillo; Olio, erbe di campo, cime di rape messe lì e basta; melanzane, pomodori rinsecchiti o conservati con le tecniche meno invasive e più tradizionali; cozze, patate e riso nello stesso piatto che si esaltano per ognuno per proprio conto, senza darsi fastidio. Solo alcuni esempi.
Bistrò Salentino non si sottrae, e anzi si avvantaggia di questa tradizione, con qualche fuga innovativa. A via Vestricio Spurinna 42 si trovano i capisaldi della cucina salentina, Pucce farcite, Maritati, Frise, Burrate, e quant’altro, nelle loro migliori versioni, in evidente contatto di fornitura con le realtà pugliesi più interessanti. Senza dimenticare Primitivo di Manduria, Negroamaro e tutte le altre tradizionali bottiglie della Puglia.