Da tempio delle scommesse a capitale della musica rock. L’ippodromo di Capannelle negli anni si è trasformato da testimonianza di un mondo quasi scomparso in palcoscenico di un altro che molti danno in via di estinzione, vista anche l’età media dei pur grandissimi ospiti all’edizione 2013 di Rock in Roma. Vero fino ad un certo punto. Certo in cartellone (per ora da fine maggio a fine luglio) c’è gente che questa musica l’ha praticata poco dopo la sua nascita come Iggy Pop con i suoi Stugges, performer da palco. Di Bruce Springsteen ne vogliamo pure parlare? E ancora Toto, Mark Knopfler, Deep Purple, fino a rinnovare la nostalgia per gli anni sessanta per recuperare gli inizi di Neil Young, attraversare con lui e gli Crosby, Stills & Nash gli anni ’70, e vederlo ispirare il grunge negli anni ’90. Poi ci sono quelli che all’ascoltatore medio sembrano nuovi ma in realtà sono lì da tempo ad aspettare epigoni, come gli Smashing Pumpkins, i tedeschi elettronici Rammstein, Korn, My Bloody Valentine, Blur. Ma ci sono anche novità consolidate quali Atoms For Peace e Greenday. Non dimentichiamo i cantautori dell’ondata romana Max Gazzè e Daniele Silvestri. Vi segnaliamo il servizio navetta dall’ippodromo alle stazioni Ostiense, San Giovanni, Termini, da prenotare al sito http://www.eventinbus.com/artisti/bus-navetta-rock-in-roma_213.html. Interessante, vista l’ora tarda di fine concerto abbinata allo scandalo dei mezzi pubblici che a Roma vanno a dormire abbondantemente prima delle galline.
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