Andate in garage, cantina o soffitta. Trovate la polvere e scatole piene di oggetti, indumenti, libri, video e audio cassette, quadri, giocattoli, attrezzi, mobili e soprammobili, piccoli elettrodomestici inutilizzabili, ingranaggi appartenuti a chissà quali mezzi di trasporto, aggeggi che all’epoca dovevano sembrare il massimo della tecnologia, oltre naturalmente a pezzi di qualcosa di cui non sapete più ricostruire la provenienza; vi viene subito in mente il luogo comune che considera incredibile quanta roba si riesca ad accumulare in una vita. Lasciate stare. Prendete tutto, – escludere costerebbe scelte lunghe e faticose – , lo mettete nel bagagliaio, peraltro già pieno da anni di roba per nulla diversa da quella che avete preso in soffitta, e andate dritti a cercare di vendere qualcosa al Car Boot Market, letteralmente il mercatino dal bagagliaio dell’automobile. Avete notato che da quando dominano il commercio moderno e il marketing, anglosassoni e americani, dando un nome univoco a qualunque cosa, pare l’abbiano inventata?
Quello che potremmo chiamare mercatino dell’usato, svuotare cantine, liberare il bagagliaio o in mille altri modi diversi, diventa ad un certo punto Car Boot Market, qualcosa di nuovo cui apporre un sigillo definitivo, un attività che dà il via ad una nuova moda, qualcosa da tutelare addirittura con un brevetto.
Nello spazio prospiciente la Città dell Altra Economia, ex Mattatoio a Testaccio, dalle ore 10 al tramonto, 8 e 15 dicembre 2013. Per informazioni approfondite http://www.opificiodellearti.it/carbootmarket/
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