Monte del Grano oggi si presente anonimo ai passanti: Una incongrua collinetta alberata, posata in mezzo ai giganteschi condomini di piazza dei Tribuni con in cima il radiofaro dell’Aeronautica. In realtà è un mausoleo, una tomba monumentale di età imperiale, in dubbio se risalente al III secolo (forse cenotafio dell’imperatore Alessandro Severo e della di lui madre nonché tutrice per le funzioni di governo quando egli era troppo giovane) o addirittura ad Adriano (metà del II secolo a. C., come dai bolli su alcuni mattoni); un dilemma praticamente senza soluzione.
Di certo espoliato a partire dal Medioevo, fu riscoperto nel ‘500, allorquando, sondato con un primo scavo, almeno stando all’umanista Flaminio Vacca avrebbe restituito il magnifico sarcofago oggi conservato ai Musei Capitolini, istoriato di rilievi sulla gesta di Achille e sormontato da due statue scolpite distese alla maniera etrusca, per molto tempo identificate, sicuramente a torto, come gli stessi Alessandro Severo e genitrice. All’interno, normalmente non accessibile al pubblico senza richiesta, un corridoio d’ingresso di oltre 20 metri coperto da volta a botte confluisce in una vasta camera circolare di 10 metri di diametro, forse un tempo coperta da un altro piano poi crollato, oppure in alternativa da una volta a botte anulare su colonne che sosteneva una balconata affacciata sulla medesima camera, come lascerebbe supporre l’imposta aggettante ad una certa altezza della cupola.
Terza interpretazione nella Capitale, per grandezza e monumentalità, delle antiche tombe a tumulo etrusche e italiche, dopo il Mausoleo di Augusto e la Mole di Adriano (Castel Sant’Angelo). Esempio di edilizia funeraria ormai consolidata per l’entourage imperiale e per l’aristocrazia senatoria, sia nella capitale che nelle province, esso fu costruito ben visibile, lungo una strada importante che collegava le consolari Latina e Labicana. L’associazione Tuscola guida l’ingresso il 12 maggio 2017. Per i dettagli http://www.tuscola.it/montedelgrano[Continua]