Comincia oggi e prosegue fino all’11 giugno l’edizione 2017 del Karawan Fest, il festival cinematografico che porta a Roma il cinema su migranti, scontro tra culture e integrazione, illuminandoli però con l’ironia della commedia. Sostenuti dal Ministero dei Beni Culturali, eventi e proiezioni – una novità di quest’anno – avranno luogo all’aperto, nei cortili di scuole, biblioteche, teatri, e semplici condomini del Pigneto e di Tor Pignattara, i quartieri simbolo a Roma per numero di migranti e di etnie presenti.
In programma Kinders della coppia di registi iraniani Arman e Arash T. Riahi, sugli esperimenti di integrazione di bambini ed adolescenti tramite la musica; Kingdom of Clay Subjects, il conflitto tra costrizioni culturali e libertà sotto lo sguardo di una bambina bengalese di dieci anni. Alla presenza di Pegah Ferydoni, protagonista di Donne senza uomini e Kebab for Breakfast, 300 Worte Deutsch, mentalità turca e tedesca a confronto in salsa umoristica; quindi il malesiano The Kid from the Big Apple, commedia familiare sui dissidi tra immigrati integrati in occidente e parenti nella madrepatria.
Storie di coraggio e integrazione nel rumeno Eastern Business (Afacerea Est) e per le donne belgo-maghrebine di Patience, Patience… T’iras au paradis; di follia esilarante nel brasiliano Jules and Dolores (O Roubo da Taca). Quanti passano per Colle Oppio di domenica non mancano di notare le squadre improvvisate di sudamericani che giocano a calcio nel campetto di terra battuta accanto al Colosseo; tra essi le donne protagoniste de La Polverera, un documentario del 2005. Conflitto, integrazione, scontro tra culture rimangono le parole chiave anche di questo festival, per quanto disinfettate da battute e sorrisi. http://www.karawanfest.it/[Continua]