Se la matematica per voi non solo non è un’opinione, ma è ormai diventata un muscolo involontario di cui il vostro corpo inconsapevolmente e senza sosta si serve per le quotidiane necessità, allora potrebbe aggredirvi un certo grado di stupore nello scoprire che – lasciamo perdere l’infinito – ma persino lo zero non è un numero, bensì solo un segnaposto per il nulla annidato tra gli algoritmi.
Sareste vittima di una sottile inquietudine al pensiero che gli stessi algoritmi – per voi mille volte salvezza e condanna, di giorno e di notte, davanti al bancomat o quando postate su Facebook – alla fine non sono altro che macchinette per risolvere problemi ed eseguire compiti, pensate da chi è solito pensare al posto di qualcun altro, mentre questo qualcun altro, a sua volta, non solo non vuole pensare, ma è disposto a pagare pur di evitarlo; potreste illuminarvi in volto sapendo che, quando prendete decisioni di buon senso, quel “buon senso” non è una cosa che arriva al naso, così come una sensazione senza verso o dimensioni, ma si può misurare, ridurre a calcolo e, al limite, monetizzare come nel gioco d’azzardo.
Zero, infinito, algoritmo, probabilità, numero in quanto fondamento, relazione tra realtà e rappresentazione matematica. Da molto più di un decennio la divulgazione in matematica ha le sue fissazioni. Per questo, sulla scorta della fortunata collana editoriale “Raccontare la Matematica”, la casa editrice Il Mulino chiama a raccolta i suoi accademici divulgatori per una serie di conferenze sulla matematica presso l’Auditorium Parco della Musica (Dialoghi Matematici, http://www.auditorium.com/eventi/rassegne/6174945/1488621600).[Continua]