“Item epso Testatore dona a Maturina sua fantescha una veste de bon pan negro foderata de pelle, una socha de panno et doy ducati per una volta solamente pagati: et ciò in remuneratone similmente de boni servitii ha lui facta epsa Maturina de qui inanzi”. Queste poche, uniche righe, contenute nel testamento datato 28 aprile 1519 e attribuito a Leonardo da Vinci, sono bastate a Patrizia La Fonte, attrice di teatro, di cinema e di fiction televisive, ma anche autrice e regista, per costruire e mettere in scena il personaggio di Maturina, governante di Leonardo e a quanto pare destinataria di una piccola ricompensa per i servizi domestici resi, probabilmente per lungo tempo, al grande artista e scienziato toscano.
Maturina Fantesca, in programma al teatro Kopò il 28, 29 e 30 aprile 2017, è il caso teatrale e letterario da manuale in cui la lingua, ispirata ad un fiorentino rinascimentale imbastito sulla base di testi coevi, o quasi, a Leonardo (l’autrice indica le opere del medesimo da Vinci, Giorgio Vasari, Matteo Bandello, Maestro Martino de Como per le autentiche ricette culinarie riportate, e Giovanni Boccaccio, non proprio coevo ma comunque uno dei padri della lingua italiana), costituisce il fondamento su cui poggia la credibilità di una voce evocata a secoli di distanza, di cui necessariamente si ignorano quasi del tutto presupposti e contesti se non quelli prettamente letterari, ma della quale si accetta con indulgenza il suo carico di istanze e valori attuali; in questo caso la profondità dello sguardo femminile e la saggezza pragmatica della Donna, intese come direttamente proporzionali alla subalternità della sua condizione nella società.
Un lavoro di scavo propriamente archeologico, sempre più raro nella letteratura e nel teatro italiano, che di per sé, insieme alla intensità interpretativa dell’attrice, giustifica il costo del biglietto. Informazioni e orari all’indirizzo http://www.teatrokopo.it/spettacoli/stagione-2016-2017/273-maturina-fantesca-teatro-kopo-2.html[Continua]