Paola Masino, scrittrice e drammaturgo, grazie anche al compagno Bontempelli, conosciuto nel 1927, attraversa tutto il novecento intellettuale e letterario a braccetto di gente come G. De Chirico, F. De Pisis, A. Savinio, A. Moravia, M. Jacob, P. Valéry, R. Gómez de la Serna, B. Crémieux, A. Maurois, Pirandello. Autrice di romanzi e racconti in cui il fantastico è diretta emanazione del mistero ancestrale che avvolge l’infanzia e la condizione femminile, si trova al centro di stimolanti salotti in tutte le sue residenze, non ultima quella di Roma, e di certo passa molto del tempo nei giochi delle carte che predilige: poker, pinnacolo, scopone. Un intuito distillato da tante buone frequentazione non si lascia sfuggire nelle carte da gioco – napoletane, francesi o tarocchi che siano – le trame nascoste, gli intrecci simili a quelli che da tempo cercava di catturare e fissare sulla pagina.
Nella posa stilizzata e araldica della loro figurazione, come nelle rigide regole che impongono al giocatore, scopre la medesima maschera della divinità, lo stesso modo del sacro di darsi in questo mondo, cioè a dire come manifestazione di affezioni concomitanti quali indefinibile caso, fatale arbitrio, inappellabile giudizio. Dal 1947 chiede allora agli amici pittori – protagonisti del novecento tra i quali Carla Accardi, Burri, Consagra, Primo Conti, Carrà, Campigli, Capogrossi, Cagli, Fautrier, Cocteau, Carlo Levi, Guttuso, Prampolini e Fausto Pirandello – di dipingere carte da gioco, pezzi unici che raccoglie e colleziona gelosamente fino quasi alla morte e che adesso sono l’attrazione principale della mostra I pittori del ’900 e le carte da gioco. La collezione di Paola Masino, grazie al “Fondo Paola Masino – donazione Alvise Memmo”, a Palazzo Braschi fino al 30 aprile 2017. http://www.museodiroma.it/mostre_ed_eventi/mostre/i_pittori_del_900_e_le_carte_da_gioco_la_collezione_di_paola_masino[Continua]