Al primo posto tra le pizzerie di Roma in una speciale classifica di The Guardian e nel sito di cucina dissapore.com, comunque tra le prime italiane in tutti i siti e guide specializzate, fino alla consacrazione dei tre spicchi assegnati dalla guida pizzerie del Gambero Rosso 2016 (quattro in tutto a Roma) nella categoria “pizza all’italiana” (le varianti regionali di tutto quanto non è pizza napoletana, avendo questa una categoria a parte).
Stiamo parlando di Sforno a via Statilio Ottato e soprattutto del suo profeta Stefano Callegari, un shef pizzaiolo, inauguratore seriale di nuovi locali (al quarto a Roma) che con il suo prodotto (ad esempio la citatissima “cacio e pepe”) dal corpo reso elastico da farine di alta qualità fatte maturare lentissimamente (24 – 34 ore) con lievito naturale a temperatura ambiente, è ormai considerato tra le autorità della pizza sia in Italia che all’estero.
Ma l’occasione si mangiare una pizza di altissimo livello al Tuscolano Cinecittà non finiscono qui perché girando per il web e sfogliando le recensioni degli intenditori sulle guide, ad esempio quelli ancora una volta di dissapore.com, ai primi posti ci sono il Moma (www.momapizzeriaromana.it) di via Calpurnio Fiamma con fritti e margherita da provare, e Fermentum (www.fermentum.it), insediato nello chalet di legno di via Lemonia messo a disposizione in pieno Parco degli Acquedotti, del quale si decanta la leggerezza e la digeribilità dell’impasto fatto con l’aggiunta di lievito madre vecchio 70 anni.[Continua]