Al museo di arte contemporanea allestito nella Aranciera di villa Borghese con la collezione di Carlo Bilotti una mostra con gli scatti alla street art romana del fotoreporter Mimmo Frassineti, vecchia firma del giornalismo fotografico della Capitale. Uno sguardo d’insieme sugli effetti a Roma della rivoluzione artistica che concentra il suo discorso sul modo di fruizione delle opere e che forse per la prima volta nella storia s’impone da sé anziché essere imposta da un committente, da un’istituzione politica, da un editore, da un gallerista o da un’autorità qual si voglia.
Urbs picta la street art a Roma propone foto da tutti i quartieri periferici della Capitale, alcuni, come Quadraro, San Giovanni, Torpignattara, Pigneto, a noi prossimi, diventati musei a cielo aperto ad opera di associazioni di cittadini e artisti; è il caso del Museo di Urban Art di Roma (MURo) al Quadraro che dal basso ha indotto le autorità municipali a recepire come legale una pratica che prima non lo era e sulla quale, bisogna dirlo, non tutta la comunità è d’accordo. Resta evidente che la scelta di appropriarsi dei muri della città – quindi dello spazio visivo di tutti – attraverso l’opera di questo artista piuttosto che di quell’altro, ovvero di lasciare le cose come stanno, questa scelta non sarà mai condivisa in modo unanime e pone problemi di libertà antichi in maniera però del tutto inedita. Non a caso l’arte pubblica e monumentale, così come la grande architettura, prosperano durante i regimi dittatoriali, mentre, ad esempio a Roma, cinquant’anni di Democrazia Cristiana non hanno lasciato altro che quartieri dormitorio. I medesimi che oggi accolgono la grafica a volte strepitosa di artisti di livello.[Continua]