Giunge alla quarta edizione il Karawan Fest – il sorriso del cinema migrante, presso l’ex aula consiliare in via Acqua Bullicante (27-29 novembre 2015): l’unica rassegna a quanto pare dedicata ai problemi e alle opportunità della convivenza e all’incontro di culture, inquadrati però dalla cinepresa del cinema comico e umoristico prodotto nelle comunità o nei paesi di provenienza dei migranti. Peraltro da un quartiere come Tor Pignattara dove il sorriso è l’espressione di un sentimento che realisticamente è messo a dura prova sia tra le foltissime comunità di immigrati (bangladesi, cinesi, indiani, pachistani, egiziani, che a Tor Pignattara e dintorni vivono lavorano e aprono negozi, facendone insieme al Pigneto un agglomerato definito da qualcuno “Banglatown”) che tra gli italiani rimasti e in costante diminuzione, se non per la svolta radical chic del Pigneto.
Da una parte un quartiere di Roma negli anni ’90 a rischio abbandono, rivitalizzato dalla presenza delle comunità straniere che hanno indotto le autorità a riaprire scuole chiuse, hanno rianimato il commercio e si sono riversate letteralmente per le strade. Dall’altra la capacità di controllo delle istituzioni statali italiane, tradizionalmente deboli, che non riesce a trovare la strada laddove le differenze di cultura, usanze, costumi, ed in parte ma innegabilmente di percezione di legalità e leggi (d’altronde tradizionalmente deficitaria anche negli italiani), crea tensioni ed intolleranza.[Continua]