Traffico impazzito, sconti cubitali e file alla cassa, da oggi 3 gennaio 2015, anche via Tuscolana, nei centri commerciali di Cinecittà, in tutta Roma. Inaugurati dalle corporazioni fasciste a fine anni ’30 come sconti regolamentati per consentire ai negozianti di svuotare il magazzino dagli scampoli di abbigliamento invenduti a fine stagione; confermati dai democristiani con la scusa di dover proteggere il popolo consumatore dall’imbarbarimento che li stava avviando inesorabilmente a non riconoscere “il vero prezzo” di ciò che comprava. Paradosso enorme dell’economia di mercato, generato dalla pretesa dello Stato di poter stabilire che quel “vero prezzo” esiste realmente, ergo poter giudicare della verità o della legalità dello sconto. I Saldi, un totem che ancora oggi nessuno riesce, se non ad eliminare, almeno a riformare. Un liberismo intermittente e a comando quello in cui la burocrazia amministrativa – Corporazioni o Camere di Commercio non fa differenza – impone tempi e modalità con i quali un commerciante può far leva sul prezzo, che rimane uno dei parametri fondamentali della libertà d’impresa. Un’entità di fantasia, questo benedetto prezzo, che non risponde ad alcun criterio, se non, nel migliore dei casi, alla dinamica domanda-offerta, e che non ha niente a che fare con la materia prima, il lavoro umano, e l’uso, parametri ancora oggi quanto mai variabili; ma anche ammettendo che un criterio esista, esso risulterebbe da una catena di microeventi così lunga ed imperscrutabile che nessun singolo consumatore sarebbe in grado di ricostruirla; e concedendo infine che prima o poi un consumatore sempre più istruito e consapevole riesca a ricostruirla quella catena, ed abbia oggettivi elementi per decidere di conseguenza, beh, allora a quel punto non avrebbe più bisogno di essere difeso. Tanto vale allora lasciare liberi il mercato e i commercianti di fare gli sconti che vogliono (pure taroccati!) e quando vogliono.[Continua]
Presepe vivente sull'Appia Antica
Diamo spazio al lato puro delle feste segnalando il Presepe Vivente allestito dal Gruppo Storico Romano, un’associazione che si propone di recuperare filologicamente costumi e usanze, in grande parte per gli aspetti di vita militare, della Roma classica. All’apertura di Natale segue quella dell’Epifania nei giorni 4, 5, 6, gennaio 2015. Coinvolgendo il Dipartimento di Scienze Storiche, Filosofico-Sociali dei Beni Culturali e del Territorio dell’Università di Roma “Tor Vergata”, l’evento si distanzia dall’equivoco della sacra rappresentazione nata nel medioevo e cerca di restituire un ambientazione storicamente e antropologicamente plausibile, allestita a seguito di studi meticolosi sulla vita quotidiana della Palestina romana di venti secoli fa. Stalla, mangiatoia e Sacra Famiglia sono al termine di un percorso che ricostruisce i momenti salienti della vita in un mercato e in una accampamento militare, nei quali i visitatori possono interagire attivamente con i circa 40 figuranti che animano il presepe, indossando costumi, degustando (a pagamento) e addirittura partecipando alla preparazione di antiche ricette della cucina imperiale, resuscitate con rigore scientifico. Guide in costume illustrano oggetti e usanze di Roma antica, mentre la scena si anima di spettacoli di danza, combattimenti tra gladiatori e la ricostruzione della vendita di schiavi. Una osservazione tutta da verificare: nei presepi viventi turistico culinari dei mille borghi italiani, più o meno fedeli alla tradizione o alle ricostruzioni storiche, quasi sempre stride, non diciamo l’espressione, e forse nemmeno il viso, ma propriamente lo sguardo degli attori. L’appuntamento è a via Appia Antica 18 dalle 17 alle 19 dei giorni indicati. Per ulteriori informazioni il sito http://www.gruppostoricoromano.it/[Continua]
Natale luminescente anche in periferia
Per le feste natalizie in corso, con la manifestazione “Luce. Diversità è energia”, Roma Capitale e Acea portano gli eventi di illuminazione artistica per la prima volta anche in alcuni quartieri periferici. Fino al 4 gennaio, dalle 17:30 alle 23:00 alcuni dei più quotati rappresentanti della street art italiana e straniera collaborano alla proiezione in forma di animazioni luminose delle opere che solitamente realizzano con tecniche ben più indelebili e definitive, utilizzandono come sfondo i muri degli edifici scolastici in periferia. Blaqk, Halo Halo e la romana Gio Pistone saranno presenti all’Istituto Comprensivo “Piazza De Cupis”di Tor Sapienza, quartiere recentemente agli onori dei media per ben altri motivi. Gli artisti Never2501, Tnec e Useless Idea illumineranno le pareti esterne della Scuola primaria “Carlo Pisacane”- Istituto Comprensivo “Via Ferraironi” nella vicina Tor Pignattara, mentre al Pigneto le mura dell’istituto Superiore Europa “Virginia Woolf” faranno da palcosecnico alle creazioni di Jbrock, di Teddy Killer e del francese L’Atlas. Qualcosa che non si sarebbe nemmeno potuta immaginare qualche anno fa: L’arte, un tempo clandestina, sfuggente, sgattaiolante, l’arte, così come oggi si presenta nella sua espressione più attuale, è orgogliosa, se non avida, di prestarsi alle istituzioni statali e amministrative, le quali per conto loro non chiedono altro di confezionare con una bella patina, in modo che siano visibili anche da lontano, gli edifici simbolo della loro presenza sul territorio, proprio quel territorio che per molti altri versi esse hanno abbandonato.[Continua]
Storie di Natale alla Casa delle Letterature
Lo storytelling alla base della programmazione per le festività natalizie della Casa delle Letterature. Tutto dicembre fino al 16 gennaio 2014, 18 spettacoli con ospiti internazionali incentrati su miti, storie e favole natalizie sotto il segno vivificante della narrazione recitata. L’origine antica della letteratura, il racconto orale accompagnato da gesti, intonazione e messa in scena – ma oggi anche da musica, disegni, audiovisivi, coreografie -, ogni volta interpretato in maniera differente, mai uguale a sé stesso ma paradossalmente molte volte cristallizzato in formule, costituisce l’anima di quella che negli ultimi anni può essere considerata una vera e propria nuova corrente letteraria. Sempre più artisti narratori trovano in tutto il mondo palcoscenici e festivals dove recitare le proprie storie. Per l’occasione Paola Balbi e Davide Bardi, storytellers e organizzatori della manifestazione hanno invitato tra gli altri Michael Harvey, un cantastorie gallese conosciuto in tutto il mondo che, partendo dal patrimonio celtico, si è dedicato a coltivare il legame tra i repertori tradizionali di storie locali e la danza. Charly Chiarelli, canadese nato a Racalmuto, organizzatore di festival, porta avanti il suo progetto di storytelling facendo leva sulle sue attitudini affabulatorie di ascendenza siciliana e accompagnandosi con l’armonica a bocca; Giovanna Cavasola, una burattinaia romana pluripremiata che da quasi quarant’anni in Messico ha trovato la sua patria d’elezione. Tutto il programma sul Pdf all’indirizzo http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW780723&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode.[Continua]
La Grande Guerra in 3D
Probabilmente il modo migliore per capire la prima guerra mondiale – un evento storicamente influente sull’Europa e sul mondo così come sono oggi, ma umanamente per noi sbiadito, lontano – è visitare “Trincee ’14/18. La Grande Guerra negli occhi di un soldato”, una mostra di fotografie a lastra stereoscopica, cui si affiancano cimeli e documenti d’epoca, organizzata in occasione dei cento anni dallo scoppio del conflitto dalla galleria “Tempi Moderni” di via Giulia, con il sostegno di Roma Capitale e Regione Lazio. La fotografia stereoscopica, che proprio nelle trincee ha raggiunto l’apice del suo utilizzo, è un scoperta vecchia almeno quanto la fotografia stessa. Essa sfrutta un intuizione geometrica antichissima che mette in relazione la visione bioculare propria dell’uomo (due esposizioni della stessa immagine) con la capacità di valutare le distanze, quindi di dare profondità dimensionale al campo visivo; principio che oltre a spiegare la nostra attitudine ad abitare lo spazio a tre dimensioni ha trovato moltissime applicazioni scientifiche, non ultima quella sfruttata nel metodo della parallasse allo scopo di misurare la distanza delle stelle dalla terra. Apparecchi per scattare due foto simultanee delle stessa scena sono servite ai fotografi di guerra per riempire soprattutto in Italia e Francia gli archivi storici come la fondazione Mario Moderni, dal quale sono state selezionate le fotografie tridimensionali in mostra. A ragione essi – infreddoliti e affamati, in mezzo a fango, pulci, topi e membra umane staccate dai corpi – hanno supposto i posteri desiderosi di trovarsi lì e hanno inviato loro la terza dimensione spaziale nel tentativo di eliminare il tempo, un nemico peggiore di tutti quelli anonimi, nascosti a qualche centinaio di metri. http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW649785&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
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