La storica kermesse estiva di Villa Ada, Roma incontra il mondo, alla sua ventunesima edizione, quest’anno – seguendo la direzione dei tempo e la rivoluzione digitale che per tramite del mondo dei bit ci sta riportando finalmente a quello degli atomi – dedica uno spazio a Villa Ada Smart Camp, manifestazione che coglie e vuole illustrare le ultime tendenze catalogate sotto il nome di artigianato digitale, quell’universo cioè fatto di startup, stampanti 3D, micropocessori open source, fablabs e comunità virtuali che mette in grado chiunque abbia una buona idea di realizzarla a basso costo per portarla direttamente e in tempi rapidi a confrontarsi con il mercato, bypassando la vecchia, costosisimma e selettiva filiera industriale di prototipazione e produzione. Da programma rimangono solamente due altri appuntamenti, ma emblematici per capire la portata del cambiamento. Il 25 luglio una delle Fablab storiche di Roma, SPQwoRk, illustrerà con un workshop le potenzialità del processore Arduino, la creatura di Massimo Banzi che ha reso disponibile per tutti le potenzialità della programmazione per sensori rivolta all’ambiente fisico. Il 27 luglio OIkos Area, un team di consulenza per le imprese, cercarà di insegnare agli intervenuti come scovare ed utilizzare le opportunità di finanziamento, pubbliche o private che siano, per le proprie startup. Informazioni su http://www.lets-make.org/.[Continua]
Astrosummer 2014
Nella sesta edizione di Astrosummer – Spostato quest’anno a Technotown, il polo didattico-scientifico del Comune di Roma dentro villa Torlonia, precisamente all’interno del castelletto medievale per l’occasione arricchito dall’allestimento di un planetario gonfiabile che riproduce quello dell’Eur – lo staff di astronomi di Zétema ripropone interessanti eventi di osservazione diretta del cielo. Come di consueto la parte più appetibile è quella che vede il collegamento telematico con il Virtual Telescope del Bellatrix Observatory di Ceccano che, nel corso del miniciclo Deep-Sky Grand Tour, consentirà di osservare nebulose diffuse (18 luglio), nebulose planetarie (23 luglio), ammassi stellari (31 luglio) e galassie (28 agosto), dopo aver consentito di seguire in diretta il 6 luglio la congiunzione astrale di Vesta e Cerere, i due asteroidi più grossi della fascia tra Marte e Giove, tra i 500 km di diametro del primo – a volte visibile ad occhio nudo – ai quasi mille del secondo. Ultimo appuntamento della serie il 4 settembre con l’osservazione di alcune stelle della porzione boreale del cielo. Oltre a queste osservazioni estreme ci sarà spazio per incursioni più routinarie, con un normale telescopio e ad occhio nudo, per guardare pianeti del sistema solare e i corpi celesti più visibili dalla terra, nelle date 17 e 25 luglio, 6 e 30 agosto, 5 e 12 settembre. Tutta la programmazione dettagliata per i mesi di luglio, agosto e settembre all’indirizzo http://www.planetarioroma.it/mostre_ed_eventi/eventi/astrosummer_2014_vola_a_technotown[Continua]
Museo Bilotti. L'arte aborigena e De Chirico
“Dreamings. L’Arte Aborigena Australiana incontra de Chirico” al Carlo Bilotti, in fiduciosa permanenza sino al 2 novembre 2014, stabilisce un confronto serrato tra i De Chirico della collezione in possesso del museo e l’arte aborigena contemporanea Western Desert, una riserva indiana votata all’astrazione e promossa dagli occidentali negli ultimi decenni del novecento, che si desiderebbe legata senza soluzione di continuità all’arte sviluppata dai nativi australiani nel corso di migliaia di anni. In particolare questa corrispondenza la si vorrebbe fondata sulla contiguità tra il territorio metafisico esplorato da De Chirico e quello della singolarissima mitologia aborigena. Fatto sta che De Chirico colloca l’altro mondo (metafisico) nello spazio dell’antichità classica filtrato da due millenni di reinterpretazioni, e quello spazio riempie di fantasmi allegoricamente stanchi, sostanzialmente muti, non necessariamente inesperessivi. I primitivi abitatori dei deserti australiani il cosidetto Dreamtime l’hanno visto sempre indissolubilmente appiccicato alle montagne, ai corsi d’acqua, alle grotte, alle bizzare formazioni rocciose, insomma al mondo fisico che loro hanno sempre abitato, tanto da far intendere che l’altro mondo, trasfigurato come sogno eterno dalle loro complicate trame colorate, dalle loro figure filiformi, non sia altro che un precedente generativo di quello che avevano intorno.[Continua]
Convergenze Urbane. L'estate al Torrione Prenestino
Ci prova ancora il Parco del Torrione Prenestino, dopo riqualificazioni e restauri, a non essere inghiottito definitivamente dal degrado e dall’abbandono, così come resterà per sempre chiuso tra gli edifici di una delle zone più inurbate di Roma. Un tentativo in cui si inserisce bene Convergenze Urbane, la decennale rassegna estiva di teatro e cinema che sarà presente nello spazio di sicuro fino al 29 luglio 2014. Beat 72, l’associazione che la gestisce, viene da una lunga storia di sfide culturali che l’ha vista dal 1964, nel suo teatro a piazza Gioacchino Belli, dare palcoscenico all’avanguardia teatrale più temeraria, ad un esordiente Carmelo Bene, alla “Scuola romana” con Pippo Di Marca, Giorgio Marini, Bruno Mazzali, Memè Perlini, Giuliano Vasilicò; alla Postavanguardia di Roberto Benigni, a quella de “La Gaia Scienza” con Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi, e dei “Magazzini” di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, Mario Martone, Simone Carella. Che nel 1979 ha tirato su, mai visto prima, il mitico, coraggiosissimo Primo Festival Internazionale di Poesia, nel quale 70 poeti lessero senza rete sul palco i loro componimenti, sfidando anche i fischi della raccogliticcia platea (comunque con punte di presenza fino a 30000 spettatori, irripetibile!!!), tra essi tutta la Beat Generation compresi A. Ginsberg, G. Corso, L. Ferlinghetti, W. Burroughs.[Continua]
Ecclettica Festival al Parco delle Energie del Pigneto
Lungo la via Prenestina, ai margini del Pigneto, Il Parco delle Energie (Ex-Snia) e il suo lago improvvisamente sgorgato negli anni novanta, quando nel corso di una diatriba che dura ancora oggi, il proprietario costruttore Antonio Pulcini, cambiando la destinazione d’uso della ex fabbrica Snia in maniera poco chiara sulla carta del piano regolatore, cercava di dar corso all’idea di costruirvi centri commerciali e Asl e con le ruspe andava a dissotterrare la falda di acqua sorgiva che vi scorre copiosa, la stessa che alimentava L’Acqua Vergine e da cui deriva l’acqua bullicante ben presente nella toponomastica della zona; di fatto quel lago allagando i cantieri fermava i lavori. Un segno del destino che, manco a dirlo, ha reso tutta la zona, compreso il nuovo lago, simbolo vivo dell’eterna lotta di cui Roma è segnata, quella tra il furore palazzinaro che vampirizza verde e territorio e i cittadini che si autorganizzano per salvarlo. Quest’estate lo spazio è palcoscenico per la decima edizione del Ecclitica Festival, una manifestazione di teatro civile e musica dal vivo che si pone come alternativa e in piena sintonia con le forze spontanee della cittadinanza che si sta battendo per preservare l’area. Dopo gli Area e Ascanio Celestini si esibiranno la coppia Rezza Mastrella, Andrea Cosentino e Stefano Benni. Da non mancare gli anni sessanta in jazz di Greta Panettieri. Tutto il programma fino al 2 agosto su http://www.ecletticafest.com/programma/[Continua]