Peter M. Brant è un ragazzo di appena vent’anni quando a fine anni sessanta entra nel variopinto e affollato universo di Andy Warhol, finendo per comprargli a buon mercato un paio di pezzi; imprenditore così così ma ottimo capitalista, forse vede nelle serigrafie dell’amico le prime opere d’arte a misurarsi con l’immaginario della massa consumista, ed anzi ad utilizzarne i meccanismi per entrarvi a pieno titolo; non gli sfugge la potenziale resa economica di quelle che sono solo le prime opere di una delle più grandi collezioni di arte contemporanea esistenti. Oggi la sua biografia gli dà pienamente ragione. Erede dell’industria di trasformazione della carta cofondata dal padre, trasforma il business allargandosi alla produzione diretta e diventa uno dei più grandi fornitori dei giornali americani fino ad accaparrarsi più del 20% dell’intero mercato. Fatalmente coinvolto nella crisi dell’editoria cartacea rischia negli ultimi anni 2000 di perdere a sua creatura White Birch Paper, piena di debiti ed insolvente. Ristruttura la compagnia chiudendo una delle cartiere e mandando a casa più di 600 dipendenti, ma soprattutto dando in garanzia buona parte delle 15000 opere delle sue collezioni, che, con l’aiuto di una grossa finanziaria, riesce a trasformare in 94,5 milioni dollari contanti e 78 milioni dollari di debito, insieme sufficienti a bloccare il fallimento. Per salvare la carta che lo ha arricchito dà in pegno la carta dei velleitari sogni giovanili.[Continua]
Villa dei Quintili. Festival Euro Mediterraneo
Anche quest’anno nella cornice del Ninfeo della Villa dei Quintili, mirabile monumento recuperato sulla via Appia Antica, il regista scenografo Enrico Castiglione propone una serie di concerti per il Festival Euro Mediterraneo. Le prime due serate sono dedicate al bel canto italiano con la soprano Rossana Cardia e il tenore Stephen Mullen, interpreti di Puccini, Verdi e Mascagni il 13 giugno, mentre il 19 vedrà impegnati il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara e il tenore Roberto Cresca in un repertorio dedicato a Roma. Il 20 giugno c’è la stella dell’arpa, compositrice, fotografa, scrittrice Cecilia Chailly. Sorella di Riccardo direttore d’orchestra e figlia di Luciano compositore, – un po’ di musica deve averne sentita – è un di quelle personalità della scena musicale che si bagna in tutte le acque senza preclusioni, classica, contemporanea, jazz, world music, pop ed oltre, e per questo incassa la stima dai musicisti di ogni estrazione. Questo sincretismo estremo, questo purchè sia musica e tutta la musica è degna, non giunge però ad una sintesi nuova, personale e pare un fuga continua dalle regole della serietà musicale respirate in casa, una ribellione perenne alla rigidità maschilista. Il 21 giugno I solisti aquilani – uno dei progetti musicale nati a fine anni sessanta per recuperare il patrimonio musicale italiano del seicento e del settecento, prima pochissimo eseguito – suonano Vivaldi, Corelli e Haendel. Infine l’8 agosto l’Orchestra Filarmonica di Hang Zhou, con i suoi novanta elementi uno spettacolo anche in silenzio.[Continua]
Festival Internazionale delle Letterature 2014
La Casa delle Letterature, con la direttrice Maria Ida Gaeta, quest’anno per la tredicesima volta e sempre col fiato sospeso, riesce a far giungere a destinazione il Festival Internazionale delle Letterature, quello che dopotutto rimane a Roma l’appuntamento annuale più importante, per presenze e pubblico, dedicato alla parola scritta. In un porto diverso, è vero, la piazza del Campidoglio meno capiente della basilica di Massenzio, quest’ultima minacciata dai lavori della linea C della metropolitana. La formula, come da tradizione, prevede gli autori che leggono propri testi inediti dedicati al tema dell’anno (per il 2014, il passo di Canetti “Ognuno, ma proprio ognuno, è il centro del mondo”, seguito sul sito del Festival dall’ancora più esoterico “una riflessione che rimane più valida che mai nel nostro mondo dove ognuno può articolare la propria singolarità in molteplici modi, spesso mutevoli e arbitrari, svincolati dal tempo e dalla geografia”), letture di attori o autori dedicati a testi altrui e musica dal vivo. Perdonando qualche concessione allo slang letterario nei titoli delle serate, segnaliamo in programma gli appuntamenti del 12 giugno in cui poeti leggono altri poeti che hanno accompagnato con i loro versi libri dedicati ad artisti; il 17 serata dedicata agli autori africani Alain Mabanckou, Jasmina Khadra e la nostro Stefano Benni; giovedì 19 giugno va a Dario Fo e Silvia Ballestra accompagnati dal pianista Alessandro Gwis.[Continua]
Festa della Musica 2014 a Roma
Più di duecento concerti a Roma per la Festa Europea della Musica, gratis come da tradizione e secondo il regolamento assunto dalle città europee e non che aderiscono al progetto. Grande manifestazione di inizio estate, nata in Francia all’inizio degli anni ’80 da un’idea del vulcanico allora ministro francese della cultura, Jack Lang, essa trae impulso da un atto di fiducia illimitata nella forza comunicativa della musica al di là dei generi, dell’identità di chi la produce e degli spazi concertistici in cui è normalmente confinata; ma anche dalla consapevolezza che l’arte e la cultura fanno progredire la società intera nella misura in cui stimolano una partecipazione diffusa e democratica. Roma per la diciannovesima volta, il 21, 22 e 23 giugno 2014, risponde all’appello mettendosi a disposizione con le sue piazze, chiese, palazzi, giardini, parchi, sale, club, musei ed aree archeologiche, botteghe, centri culturali, alberghi, librerie e locali di musica dal vivo, sia al centro che in periferia. E lo fa oltre che con le grandi istituzioni musicali e i musicisti professionisti, anche con le scuole di musica, i giovani, i bambini e i dilettanti, e in generale con chiunque abbia in animo di provare di fronte al pubblico il proprio credo musicale, di qualunque livello esso sia. Tutti possono partecipare, sempre tenendo fede allo spirito di gratuità che contraddistingue l’iniziativa. Il programma con i nomi più importanti lo potete trovare all’indirizzo http://www.festaeuropeadellamusica.it/programma.asp.[Continua]
Musei Capitolini. Michelangelo anatomista
Centocinquanta opere, circa settanta del maestro, per celebrare i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore, architetto e poeta del Rinascimento. I curatori ai Musei Capitolini tentano di chiudere in un giro di sale il mistero della sua invenzione, ma il genio si difende costringendoli a riempirle di schizzi e disegni prepatori, modellini in scala di architetture in svariati materiali, sculture non finite, esperimenti e prove di opere non realizzate o, anche se portate a compimento, inamovibili. Il Cristo Redentore non finito, lo Studio per la testa della “Leda”, lo Studio di nudo virile inginocchiato, gli schizzi per le Teste grottesche, il modello in pioppo del tamburo e del ballatoio della cupola di Santa Maria del Fiore, gli Studi per la scala nel ricetto della Biblioteca Laurenziana, prospetto di una finestra o di un tabernacolo, profili di basi, sagome di profili e disegni di figura, per fare alcuni esempi. Un lungo cammino disseminato di prove in cui il processo creativo trova la sua cinghia di trasmissione nella necessità di rendere visibile. Tramite l’impeto interno al disegno e in generale al movimento delle mani Michelangelo forza l’emersione non solo della forma ma soprattutto del funzionamento interno dei corpi, quasi vero principio generatore dell’immagine. Pare che Piero de’ Medici raccomandasse il giovanissimo Michelangelo presso il priore dell’Ospedale di Santo Spirito perché avesse libero accesso ai cadaveri dei malati deceduti; sogno proibito per gli artisti, ai quali era espressamente vietato sfossare salme per studiarle.[Continua]