La Casa delle Letterature, con la direttrice Maria Ida Gaeta, quest’anno per la tredicesima volta e sempre col fiato sospeso, riesce a far giungere a destinazione il Festival Internazionale delle Letterature, quello che dopotutto rimane a Roma l’appuntamento annuale più importante, per presenze e pubblico, dedicato alla parola scritta. In un porto diverso, è vero, la piazza del Campidoglio meno capiente della basilica di Massenzio, quest’ultima minacciata dai lavori della linea C della metropolitana. La formula, come da tradizione, prevede gli autori che leggono propri testi inediti dedicati al tema dell’anno (per il 2014, il passo di Canetti “Ognuno, ma proprio ognuno, è il centro del mondo”, seguito sul sito del Festival dall’ancora più esoterico “una riflessione che rimane più valida che mai nel nostro mondo dove ognuno può articolare la propria singolarità in molteplici modi, spesso mutevoli e arbitrari, svincolati dal tempo e dalla geografia”), letture di attori o autori dedicati a testi altrui e musica dal vivo. Perdonando qualche concessione allo slang letterario nei titoli delle serate, segnaliamo in programma gli appuntamenti del 12 giugno in cui poeti leggono altri poeti che hanno accompagnato con i loro versi libri dedicati ad artisti; il 17 serata dedicata agli autori africani Alain Mabanckou, Jasmina Khadra e la nostro Stefano Benni; giovedì 19 giugno va a Dario Fo e Silvia Ballestra accompagnati dal pianista Alessandro Gwis.[Continua]
Festa della Musica 2014 a Roma
Più di duecento concerti a Roma per la Festa Europea della Musica, gratis come da tradizione e secondo il regolamento assunto dalle città europee e non che aderiscono al progetto. Grande manifestazione di inizio estate, nata in Francia all’inizio degli anni ’80 da un’idea del vulcanico allora ministro francese della cultura, Jack Lang, essa trae impulso da un atto di fiducia illimitata nella forza comunicativa della musica al di là dei generi, dell’identità di chi la produce e degli spazi concertistici in cui è normalmente confinata; ma anche dalla consapevolezza che l’arte e la cultura fanno progredire la società intera nella misura in cui stimolano una partecipazione diffusa e democratica. Roma per la diciannovesima volta, il 21, 22 e 23 giugno 2014, risponde all’appello mettendosi a disposizione con le sue piazze, chiese, palazzi, giardini, parchi, sale, club, musei ed aree archeologiche, botteghe, centri culturali, alberghi, librerie e locali di musica dal vivo, sia al centro che in periferia. E lo fa oltre che con le grandi istituzioni musicali e i musicisti professionisti, anche con le scuole di musica, i giovani, i bambini e i dilettanti, e in generale con chiunque abbia in animo di provare di fronte al pubblico il proprio credo musicale, di qualunque livello esso sia. Tutti possono partecipare, sempre tenendo fede allo spirito di gratuità che contraddistingue l’iniziativa. Il programma con i nomi più importanti lo potete trovare all’indirizzo http://www.festaeuropeadellamusica.it/programma.asp.[Continua]
Musei Capitolini. Michelangelo anatomista
Centocinquanta opere, circa settanta del maestro, per celebrare i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore, architetto e poeta del Rinascimento. I curatori ai Musei Capitolini tentano di chiudere in un giro di sale il mistero della sua invenzione, ma il genio si difende costringendoli a riempirle di schizzi e disegni prepatori, modellini in scala di architetture in svariati materiali, sculture non finite, esperimenti e prove di opere non realizzate o, anche se portate a compimento, inamovibili. Il Cristo Redentore non finito, lo Studio per la testa della “Leda”, lo Studio di nudo virile inginocchiato, gli schizzi per le Teste grottesche, il modello in pioppo del tamburo e del ballatoio della cupola di Santa Maria del Fiore, gli Studi per la scala nel ricetto della Biblioteca Laurenziana, prospetto di una finestra o di un tabernacolo, profili di basi, sagome di profili e disegni di figura, per fare alcuni esempi. Un lungo cammino disseminato di prove in cui il processo creativo trova la sua cinghia di trasmissione nella necessità di rendere visibile. Tramite l’impeto interno al disegno e in generale al movimento delle mani Michelangelo forza l’emersione non solo della forma ma soprattutto del funzionamento interno dei corpi, quasi vero principio generatore dell’immagine. Pare che Piero de’ Medici raccomandasse il giovanissimo Michelangelo presso il priore dell’Ospedale di Santo Spirito perché avesse libero accesso ai cadaveri dei malati deceduti; sogno proibito per gli artisti, ai quali era espressamente vietato sfossare salme per studiarle.[Continua]
Centro Gabriella Ferri. Ritorna il puzzle
Il Centro Culturale Gabriella Ferri, uno dei tre insediati da Roma Capitale nelle periferie, il 14 giugno 2014 organizza con il sostegno di Radio Kaos Italy un singolarissimo torneo dedicato alla ricomposizione di puzzle Ravensburger da 5000 (come sostiene il Centro) o 500 (come dice meno pretenziosamente il sito della radio) pezzi. Il termine per iscriversi scade il 12 giugno, i puzzle saranno in mostra fino al 22. Non possiamo fare a meno di andare col pensiero al preambolo di George Perec al suo La vie mode d’emploi, un terribile, coraggioso mattone letterario, in cui il puzzle è oggetto, metafora generatrice e cornice strutturale del racconto. Nella maggior parte dei casi – per tutti i puzzle di cartone in particolare – i puzzle sono fatti a macchina e i loro contorni non seguono necessità alcuna: una pressa tranciante regolata secondo un disegno immutabile taglia i fogli di cartone sempre nel medesimo modo; il vero amatore respinge questo tipo di puzzle…non nel soggetto del quadro o nella tecnica del pittore sta la difficoltà del puzzle, ma nella sapienza del taglio, e un taglio aleatorio produrrà necessariamente una difficoltà aleatoria, oscillante fra una facilità estrema per i bordi, i particolari, le macchie di luce, gli oggetti ben definiti, le pennellate, le transizioni, e una difficoltà fastidiosa per tutto il resto: il cielo senza nuvole, la sabbia, i prati, i coltivi, le zone d’ombra, eccetera…[Continua]
Eutropia. Un'estate di musica e cinema
Roma incontra il Mondo, la manifestazione estiva che fino all’anno passato si svolgeva a villa Ada, si trasferisce quest’anno al Testaccio presso gli spazi della Città dell’Altra Economia e prende il nome di Eutropia, una delle città invisibili di Italo Calvino. L’Arci Lazio e parte del collettivo dello storico evento estivo di villa Ada cercano anche in questo caso di offrire concerti e cinema a prezzo calmierato rispetto alla media delle altre manifestazioni dell’Estate Romana. In effetti, anche se a fronte ad un programma zeppo di musica etnica folk e alternativa confinato al panorama italiano, non si va oltre i venti euro per Vinicio Capossela e Goran Bregovic. Per citarne altri, diciamo Eugenio Bennato, 99 Posse, Tiromancino, Baustelle, Sud Sound System, Bombino, Marta sui Tubi e tanti altri. Per parte nostra ricordiamo i godibilissimi Incognito, tra i primi negli anni ottanta a far parlare di Acid Jazz, una variante elettronica del jazz, o meglio della fusion, sbilanciata su funk e soul; l’istituzione Arto Lindsay, attivo dagli anni settanta nel free jazz e nella musica brasiliana, poi sperimentale nella New York di Brian Eno, Laurie Anderson, David Byrne e John Zorn, poi di nuovo brasiliano negli anni novanta alla Gilberto Gil; la musica minimale di Richard Dorfmeister e Rupert Huber feat Cath Coffey e Earl Zinger; le cover uniche e stravolte per violoncello e voce di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni e quelle jazzy soul pop di Chiara Civello e Nicola Conte che vanno a rivalutare in maniera elegante le canzoni delle tradizione pop italiana. Il programma dettagliato su http://www.eutropiafestival.it/, e non dimentichiamo le partite dei mondiali gratis.[Continua]