Cosimo Cinieri è un attore di quelli bravissimi, che si riconoscono più dalla faccia che per nome; lo ricordiamo negli ultimi film, quelli più truculenti, di Lucio Fulci, ne La tragedia di un uomo ridicolo di Bertolucci, nel Secondo Ponzio Pilato di Magni e in una quantità di altri fino agli anni duemila. Un attore non alieno dal teatro d’avanguardia ma senza la spocchia di rifiutare cinema e televisione. Da qualche anno legge poesie, quelle che appartengono alla storia della letteratura, profondamente radicata nella memoria dei più perché somministrata dalla scuola, ma per lo stesso motivo a quei più scivolata dall’animo senza lasciare tracce. Francesco d’Assisi, Angiolieri, Alighieri, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Lorenzo il Magnifico, Ariosto, Tasso, Chiabrera, Metastasio, Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Gozzano, Saba, Cardarelli, Palazzeschi, Ungaretti, Campana, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Pasolini, Flaiano letti, rivalutati, ritirati con una trasfusioni di suoni roboanti e triviali suonati dalla banda dei carabinieri. Canzoniere italiano-Poesia in Concerto Da Francesco d’Assisi a Pasolini, per l’organizzazione di Coopculture alle Terme di Diocleziano il 15 dicembre 2013 con musiche di Borgia, Di Capua, Leoncavallo, De Curtis, Borodin, Benatzky, Rossini, Debussy, J.S.Bach, Lehar, Verdi, Mascagni, Ponchielli, Rota, Chaplin. http://www.coopculture.it/events.cfm?id=181[Continua]
Smartphone e carta di credito: niente fila al Colosseo
La fila per fare il biglietto al Colosseo si salta così: avvicino l’obiettivo della fotocamera del mio smartphone dotato di collegamento ad internet su un QR code, cioè il quadretto ormai consueto su molti prodotti, all’interno del quale ciascuna delle piccole campiture nere codifica graficamente codici alfanumerici comprensibili dai processori; intuito in maniera univoca cosa sto cercando, il dispositivo mi rimanda ai servizi online collegati. Sullo schermo mi appare allora una pagina web; seguendo le istruzioni, con la carta di credito compro un ticket d’entrata presentabile ai varchi dedicati. Il nuovo sistema, approntato per la per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma da Electa e Coopculture, l’ente che gestisce molti dei siti archeologici statali di Roma, potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, anche poco prima di entrare. La biglietteria virtuale è stata presentata ieri, nel corso di una conferenza stampa, insieme al nuovo sistema di segnaletica del monumento, da Mariarosaria Barbera e Rossella Rea, rispettivamente Sopraintendente e direttore dell’anfiteatro. Un pò di coda in meno con un euro di prevendita per accedere ad uno dei siti archeologici più visitati al mondo (quasi sette milioni di visitatori annui), secondo solo alla Grande Muraglia Cinese, che dalla sua, ammettiamolo, ha qualche ingresso in più.[Continua]
Operazione San Gennaro a Palazzo Sciarra
Ricordiamo Operazione San Gennaro, Dino Risi, 1966; gangster americani di maniera si rivolgono al rispettatissimo detenuto, vera autorità del furto, Don Vincenzo (Totò) per farsi aiutare a rubare il tesoro di San Gennaro; il luminare, al momento impedito, consiglia loro di rivolgersi al piccolo boss Dudù (Nino Manfredi), capo di una sgangheratissima banda. I malviventi, dopo aver tentennato davanti al carattere profanatorio dell’impresa, decidono di chiedere il permesso direttamente al Santo; accettano infine, dopo aver interpretato come chiaro assenso un raggio di sole che illumina la sua statua dopo un temporale. Miracolo della commedia all’italiana, ma quel tesoro, quella montagna di gioielli la ricordiamo tutti così, frammista a pressapochismo, incapacità, superstizione, povertà cronica, e ilare comicità; un Italia come solo il cinema, con la sue prospettive estreme, poteva consegnarci. Chissà quanto la Fondazione Roma Museo, nel portare per la prima volta in mostra il tesoro fuori Napoli, abbia inteso fare perno su quell’ immagine di leggerezza cinematografica anzichè sulle sensazioni grevi e mortuarie che inevitabilmente i paramenti d’oro, argento, gemme e lapislazzuli, pur disposti in maniera educata, infine suscitano; insieme naturalmente al pesante bagaglio di ricchezza e potere oppressivo della chiesa millenaria, fatti salvi la devozione popolare e la destrezza artigianale che essi testimoniano. http://www.mostrasangennaroroma.it/[Continua]
Attraversamenti multipli 2013
Teatro, Danza, Performances e video nel corpo vivo della città e in periferia. Questo è da molti anni Attraversamenti multipli, un modo per portare i nuovi linguaggi artistici laddove non giungerebbero altrimenti. Anche quest’anno in collaborazione con piccoli teatri, centri sociali, cooperative e mercati biologici, l’organizzazione, solitamente sostenuta dagli enti pubblici territoriali compreso il Comune di Roma, è presente con due spettacoli al Centrale Preneste Teatro, e altri due in spazi urbani all’aperto solitamente adibiti a mercato di prodotti sostenibili, come il mercato Terra Terra a piazza Santa Maria Consolatrice di Casal Bertone e il mercato Semi Urbani qui a Largo Spartaco. In quest’ ultimo l’episodio, numero 6 su 7, del progetto di performance teatrale Accidente Glorioso, intitolato il Fotografo de Accidentes. Il regista Giulio Stasi, su testi di Mauro Andrizzi e Marcus Lindeen rappresenta, in scenografie interamente integrate nello spazio cittadino, senzazioni e sentimenti istantanei della vita quotidiana che sfuggono solitamente all’attenzione riflessiva di chi li vive o li guarda. http://www.attraversamentimultipli.it/programma/, il 13, 14, 21 e 22 dicembre 2013.[Continua]
Il Vittoria omaggia Matteo Salvatore
Ascoltando il canto a filo di voce di Matteo Salvatore si arriva al confine di un territorio sconosciuto, sull’orlo di scenari antropologici diversi da quelli in cui viviamo quotidianamente. Con un po’ di volontà e pazienza riusciamo a sentire riaffiorare dalle profondità dei millenni il tono afflitto, rassegnato, ma sarcastico dei popoli, delle masse povere, oppresse e legate alla terra; una voce ormai aliena, appunto antropologicamente, almeno per gli occidentali di oggi; ascoltando le sue nenie ci si può avvalere di visuali che potremmo considerare quasi perdute, ci si può riavvicinare a culture inermi e fatalisticamente assoggettate, escluse dalle raffinatezze del potere, anonime, immobili e uguali nel tempo di un’eterna preistoria. Apricena, il Gargano, il lavoro e la fatica, la caligine arida sotto uliveti e mandorleti e il canto. Un lamento che in tutto questo riassume l’infanzia indifesa del popolo e dell’uomo. Fino al 15 dicembre 2013 Moni Ovadia interpreta le canzoni di Matteo Salvatore al Teatro Vittoria nello spettacolo Prapatapumpa, padrone mio ti voglio arricchire, con i brani già cantati al Petruzzelli di Bari a febbraio 2012 dallo stesso Ovadia insieme a Lucio Dalla, poco prima della morte di quest’ultimo. http://www.teatrovittoria.it/spettacoli/in-abbonamento/115-prapapum.html[Continua]