Il gioco, inteso come attività non utilitaristica che richiede attenzione e tempo, negli ultimi anni, con l’uso universale di smartphone e tablet, ha letteralmente intriso l’esistenza di molte persone. Basta un giro in metropolitana a qualsiasi ora per rendersene conto. Il gioco è dove siamo, in qualunque momento. Esercizio cerebrale, abilità visiva, prontezza di riflessi, di tutto questo quel tanto che basta ad evadere il tempo tedioso, se non sgradevole, dei doveri quotidiani. Lo schermo colorato acceso ed ecco una piccola rivincita, pronta per riscattare il piatto declinare di una vita che, non l’ammettiamo, ma ci appare senza guizzi; ecco un’avventura soddisfacente cercata al riparo di fallimenti irrimediabili. In questo fine novembre a Roma due manifestazioni che riportano il gioco alla sua vena passionale e socializzante. Presso l’hotel Villa Maria Regina in via della Camilluccia, fino al 3 dicembre il 73° Campionato Italiano Assoluto di Scacchi, accompagnato da una serie di incontri e conferenze sulla funzione educativa e terapeutica che il gioco sulle caselle può assumere. Tutto il programma sul sito della Federscacchi Lazio.[Continua]
Gli Area all'Auditorium
Un concentrato di novità, sperimentazione, creatività, capacità esecutiva e impegno civile, come forse mai più è capitato in Italia. Questi sono gli Area negli anni settanta, un gruppo che pur partendo dalle solide basi jazz e fusion di alcuni suoi membri, non è rimasto ingabbiato in un genere, accogliendo la musica colta contemporanea, il folk mediterraneo, la vena genuinamente rock del suo chitarrista Tofani e lo sperimentalismo vocale unico del compianto Demetrio Stratos. E questo senza lucrare all’infinito su un timbro, un influenza, qualche furtarello qua e là come il pop e la canzone commerciale continuano a fare, ma creando qualcosa di originale e forse irripetibile. A quarant’anni dall’uscita fragorosa del primo album Arbeit Macht Frei, i superstiti Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Paolo Tofani si riuniscono stasera all’Auditorium per celebrare il passato e i compagni venuti a mancare, ma per dimostrare che molta di quell’impeto creativo persiste nella loro musica, sempre nuova.[Continua]
Al Mitreo di Corviale l'arte nata in tv
dal 2006 la trasmissione Rai Making of documenta su Art News la nascita delle opere degli artisti, dalla ideazione al progetto alla scelta dei materiali fino alla realizzazione attraverso la tecniche più svariate. Un modo diverso di fare televisione che avvicina le persone all’arte contemporanea, solitamente sfavorita presso tutto il pubblico a cui sarebbe diretta dall’approccio accademico o militante e dal linguaggio critichese inutilmente oscuro. percepire, scrutando attraverso le telecamere, intenzioni, sentimenti e gesti dell’artista, mentre l’0pera la sta creando, potrebbe essere un modo per aggirare la cortina fumogena scesa sull’arte dalle vette dell’esserne esperti. Si potrebbe obiettare che difficilmente gli artisti, compresi quelli di Making of, arrivano in televisione prima che la critica istituzionale ed accademica non li abbia almeno sfiorati con il suo timbro. In ogni caso la Rai mette piede in periferia e realizza questa mostra con le opere realizzate durante la trasmissione accanto alle clip che le documentano, in uno spazio come il Mitreo di Corviale, che – a dispetto del nome gravido di religioni esoteriche e riti per iniziati – è nato accanto al famigerato Serpentone con l’intento di far partecipe la gente normale dell’arte e della cultura. Non è poco.[Continua]
Centro Sperimentale di Cinematografia. Omaggio a Fernando Di Leo
Il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, a dieci anni dalla morte, dedica una restrospettiva ad un dei suoi ex allievi più originali, Fernando Di Leo. Una figura di cineasta, non solo regista ma anche sceneggiatore, che ha contribuito, coltivando i generi, a tenere vivo il cinema italiano negli anni ’60 e ’70, dopo l’esaurimento del neorealismo e della commedia. E c’è sempre da sorprendersi nel pensare come, in un’epoca non ancora globalizzata e senza internet, un figlio del sud, nato a San Ferdinando di Puglia, nella borbonica ed agricola provincia di Foggia, da una famiglia borghese nel senso più limitante, abbia saputo dare un taglio così internazionale alle sue immagini, sia riuscito a disegnare e scrivere, inventandolo di sana pianta, un profilo così personale del noir che gli americani avevano fatto al cinema; abbia costruito personaggi estremi eppure apparentemente realistici; abbia introdotto la violenza esplicita nella prospettiva dello spettacolo, tentando però di ritagliare con coraggio sprazzi di critica sociale e politica in mezzo alle stringenti necessità del cinema di genere.[Continua]
Auditorium. Il piano dialoga
Nelle rassegne congiunte Pianoforte e Dialogo, l’Auditorium propone il 25 novembre Brad Mehldau con il batterista Mark Guiliana nel progetto “Mehliana” e il 27 novembre Chihiro Yamanaka Trio “After Hours “, il suo collaudatissimo trio europeo, che incontra la tromba di Luca Aquino. L’americano e la giapponese sono entrambi legati al pianoforte nella sua declinazione in trio, così come marchiato dal timbro di Bill Evans una volte per tutte, cioè quello di luogo musicale in cui contrabasso e batteria non fanno solo contorno per arrotondare il suono. Ma mentre il primo, – e questo esperimento ai sintetizzatori insieme al poliedrico batterista Guiliana lo conferma-, dopo i lunghi anni passati al pianoforte, tenta la strada funk, la seconda, sicuramente dal tasto più energico, meno educato e cantabile, non riesce a separarsene, né dal pianoforte né dal trio intendiamo, ma ha il coraggio di testare la sua esigua pazienza e la sua furia ridondande con un trombettista asciutto come Aquino; un musicista in questo molto figlio del suo maestro Fresu che notoriamente non tollera l’eccessivo affastellarsi di note tipico di molti jazzisti.[Continua]