Il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, a dieci anni dalla morte, dedica una restrospettiva ad un dei suoi ex allievi più originali, Fernando Di Leo. Una figura di cineasta, non solo regista ma anche sceneggiatore, che ha contribuito, coltivando i generi, a tenere vivo il cinema italiano negli anni ’60 e ’70, dopo l’esaurimento del neorealismo e della commedia. E c’è sempre da sorprendersi nel pensare come, in un’epoca non ancora globalizzata e senza internet, un figlio del sud, nato a San Ferdinando di Puglia, nella borbonica ed agricola provincia di Foggia, da una famiglia borghese nel senso più limitante, abbia saputo dare un taglio così internazionale alle sue immagini, sia riuscito a disegnare e scrivere, inventandolo di sana pianta, un profilo così personale del noir che gli americani avevano fatto al cinema; abbia costruito personaggi estremi eppure apparentemente realistici; abbia introdotto la violenza esplicita nella prospettiva dello spettacolo, tentando però di ritagliare con coraggio sprazzi di critica sociale e politica in mezzo alle stringenti necessità del cinema di genere.[Continua]
Auditorium. Il piano dialoga
Nelle rassegne congiunte Pianoforte e Dialogo, l’Auditorium propone il 25 novembre Brad Mehldau con il batterista Mark Guiliana nel progetto “Mehliana” e il 27 novembre Chihiro Yamanaka Trio “After Hours “, il suo collaudatissimo trio europeo, che incontra la tromba di Luca Aquino. L’americano e la giapponese sono entrambi legati al pianoforte nella sua declinazione in trio, così come marchiato dal timbro di Bill Evans una volte per tutte, cioè quello di luogo musicale in cui contrabasso e batteria non fanno solo contorno per arrotondare il suono. Ma mentre il primo, – e questo esperimento ai sintetizzatori insieme al poliedrico batterista Guiliana lo conferma-, dopo i lunghi anni passati al pianoforte, tenta la strada funk, la seconda, sicuramente dal tasto più energico, meno educato e cantabile, non riesce a separarsene, né dal pianoforte né dal trio intendiamo, ma ha il coraggio di testare la sua esigua pazienza e la sua furia ridondande con un trombettista asciutto come Aquino; un musicista in questo molto figlio del suo maestro Fresu che notoriamente non tollera l’eccessivo affastellarsi di note tipico di molti jazzisti.[Continua]
Infn di Frascati. Capire il bosone di Higgs
Ad un anno dalla rilevazione al Cern della particella legata al campo di Higgs, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nella sua sede di Frascati, organizza un incontro divulgativo, nell’ambito della conferenza BTML2013 Bruno Touschek Memorial Lectures, sul significato e sulla funzione che essa ha all’interno del modello Standard della fisica delle particelle; Teoria delle Stringhe permettendo, sinora l’unico sufficientemente supportato da prove sperimentali che riesce a dare una visione scientifica coerente del nostro mondo e della materia; e questo nonostante continui a tenere fuori la forza di gravità. A parlarne, con la promessa di un linguaggio amichevole per tutti, il fisico Luigi Rolandi che con vari ruoli dagli anni 80 ha lavorato al Cern, dirigendo dal 2000 al 2004 la costruzione del rivelatore centrale di particelle cariche, partecipando all’esperimento dall’inizio della presa dati alla fine del 2011, e coordinando fra le altre le analisi che infine hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs.[Continua]
Antoniazzo. Il Rinascimento a Roma
Tutto quanto di trasportabile da chiese e musei civici di Roma e Lazio, più qualche aggiunta da musei esterni si trova in questa mostra dedicata dalla la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Roma ad Antoniazzo Romano, pittore attivo dal quattrocento al primo scorcio del cinquecento, ispirato dai suoi rivoluzionari contemporanei Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Domenico Ghirlandaio, nonché collaboratore di Melozzo da Forlì, Piermatteo d’Amelia e Perugino. E si può dire che altrettanta della sua produzione è rimasta, sottoforma di affreschi, in un considerevole numero di chiese e basiliche cittadine non minori, come Santi Apostoli, Santa Croce in Gerusalemme, San Giovanni in Laterano, Pantheon, San Pietro in Montorio e San Onofrio. Pictor Urbis nel vero senso della parola insomma e vero rappresentante del Rinascimento a Roma; perciò non si può dire che un restauro a carico del ministero e un’esposizione monografica non la meritasse.[Continua]
Cézanne al Vittoriano e Impressionisti all'Ara Pacis
1978. Paul Mellon, con la sorella Ailsa Mellon Bruce tra i primi otto più ricchi d’America secondo la lista di Fortune 1957, va per i 60 e pensa sia opportuno farsi ricordare non solo come allevatore di cavalli; stacca i vari Sisley, Manet, Cézanne, Bonnard, Vuillard, Renoir dalle pareti di casa ed apre una mostruosa sezione impressionista alla National Gallery of Art di Washington, tempio americano dell’arte di tutti i secoli. D’altronde non fa altro che seguire le orme abnormi del padre, Andrew Mellon; lui, terzo nella classifica dei più ricchi statunitensi negli anni venti dopo Rockefeller e Ford, insieme ad altri magnati, aveva contribuito a fondarlo quel museo, munendolo della storia dell’arte dei secoli precedenti e donando, tra gli altri, i suoi Raffaello,Veronese, Jan van Eyck, Botticelli, Tiziano, van Dyck, Rembrandt. Ora, proprio la parte impressionista e post-impressionista di quel patrimonio è in mostra all’Ara Pacis fino al 23 febbraio 2014. 68 opere, tra le quali, oltre a già citati, pezzi non minori di van Gogh, Gauguin, Serat, Tolouse-Lautrec.[Continua]