Il 31 ottobre del 1993 muore Federico Fellini e le sue spoglie mortali sono esposte nello studio 5 di Cinecittà, che seppur vuoto di allestimenti cinematografici, appare pieno della sua presenza. Nel ventennale la Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia, con l’apporto di Rai Movie, Rai Teche e Cineteca Griffith, tra il primo e il sette novembre dedica una retrospettiva al regista, poeta, intellettuale, che comunque la si pensi, più di chiunque altro ha rappresentato il cinema e l’arte del nostro Paese nel mondo. Alcuni dei titoli maggiori restaurati, piccoli documenti filmati di Rai Teche, rarissimi tagli, montaggi, versioni di scene alternative dei film, incontri e dibattiti. In un’intervista il regista racconta la difficoltà di attribuire, durante la lavorazione del Satyricon, un sistema di gesti e movimenti credibili a persone di un’epoca di cui non si possiedono documenti audiovisivi. Due possibilità si offrono: cercare di ricostruirli a partire dalla scarsa iconografia o dalle fonti letterarie, in certi casi operazione improbabile. Oppure inventare dal nulla movimenti, tic e gestualità alternativa a quelle degli esseri umani attuali. In questo caso si può cadere nel ridicolo, oppure si rischia di far emergere, come da una primitiva forza creatrice, un altro mondo. A Fellini riusciva sempre la seconda.[Continua]
Il circo totale
Il circo per sopravvire nel nuovo millennio da poesia povera e antica doveva diventare industria: Guy Laliberté, ex mangiafuoco di strada, ha mescolato gli ingredienti della metamorfosi. Il Cirque du Soleil produce profitti, al punto da renderlo ricchissimo, perchè nasce dai soldi, così tanti da esaudire qualunque desiderio. Ma anche dalla favola, holliwoodianamente intesa, del bene trionfante – James Cameron regista di Avatar e Titanic non a caso ne ha fatto un film in 3D – quando un tempo era stato un serie frammentaria di esibizioni; ed infine dalla produzione in proprio di ogni singolo elemento spettacolare, dalla musica alle coreografie fino agli effetti speciali ad alta tecnologia. Il numero circense, anche di alta scuola, non è il fine ultimo dell’allestimento, il coronamento dell’attesa, la tensione totale ed istantanea dei nasi all’insù, ma un tassello transitorio, una pausa incastonata nel più grande e multiforme spettacolo del mondo. Certo, la mancanza di animali rende la scena, se possibile, ancora più virtuale, e non poteva essere altrimenti per uno forma di divertimento che volesse definirsi moderna e superare l’esame del corretto credo ecologico di inizio millennio.[Continua]
This is Rome, fermento in città
Il Comune e la Provincia di Roma, in collaborazione col Maxxi e l’Enel, per mezzo dell’agenzia di comunicazione Snobproduction organizzano This is Rome – la nuova scena creativa di Roma, nelle giornate del 25 ottobre e per il 20 e 21 novembre 2013. Una vera rivoluzione. Un tempo i movimenti giovanili, le avanguardie artistiche, i nuovi modi di esprimersi nascevano nelle cantine, semi clandestini, in un atmosfera di illegalità, mal tollerati, se non addirittura perseguiti dalla cultura ufficiale e dalle autorità. Oggi è l’autorità costituita che li intercetta, dà loro spazio e li promuove, anche con il denaro pubblico. Non sappiamo quanto questa integrazione immediata dei nuovi impulsi creativi conservi loro la forza dirompente nello stesso grado che ebbero quelli di 30, 50, 100 anni fa, ma di certo non ci sorprende se pensiamo che parte dei giovani che allora volevano sovvertire l’ordine e le convenzioni, subendone l’oppressione, oggi sono al timone delle istituzioni politiche, sociale, culturali, con potere di decisione e di spesa.[Continua]
Il Centro Sperimentale di Cinematografia festeggia i 200 anni di Verdi
Il 25 e 26 ottobre il Centro Sperimentale di Cinematografia dà il suo contributo alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi con la proiezione al cinema Trevi di una serie di film e documentari sul compositore: un’idea di come il cinema italiano per un secolo abbia riflettuto sulla figura di colui che più che un musicista è stato il primo totem popolare per il nostro Paese intero; una specie di icona pop, pienamente risorgimentale certo, ma che ha fatto da prototipo per tutte le altre tessere che hanno successivamente composto il puzzle del sentirsi italiani. In cartello i film di Carmine Gallone – il regista di Scipione l’Africano, titolo simbolo della propaganda fascista – del ’38 e del ’50 e del ’54 , sulla vita del musicista, sulla casa discografica Ricordi, e la trasposizione de La forza del destino. Poi il riadattamento de La Traviata di Franco Zeffirelli (oggi, novantenne in disparte, unico vero erede del melodramma ottocentesco italiano); e ancora due bei documentari: Sulle orme di Verdi di Luciano Emmer e Addio al passato di Bellocchio. Non manca la parodia Croce e delizia di Luciano De Crescenzo.[Continua]
Doctorclip, la poesia oltre il libro
Videopoesia, film di poesia, videoarte. Da alcuni decenni, dopo una fase pionieristica ad opera di alcuni innovatori nei primi anni ’80, quel testo fortemente allusivo, a volte non rispondente a criteri di logica, scritto in cortissime righe, la poesia, travalica le parole, si evolve, a volte escludendole del tutto le parole, a volte accompagnandole a film, immagini, evoluzioni grafiche, suoni, musica, recitazione. Ci si può farne un idea, gratuitamente, il 24 e 25 ottobre 2013 al Nuovo Cinema Aquila, Pigneto, dove si terrà il Roma Poetry Film Festival, il primo festival italiano di films che non raccontano una storia, ma si accomodano a piano specchiante nel quale parole, immagini, colori e suoni si riverberano gli uni sugli altri per farsi luce a vicenda. In cartellone le opere selezionate dalle migliori manifestazioni internazionali, quali quelle di Oslo e Berlino; una giuria qualificata giudicherà e premierà le produzioni giunte da ogni parte del mondo. Tra gli ospiti giurati, Amiri Bakara, un istituzione della letteratura americana, poeta e critico musicale e musicista, impegnato nelle lotte per l’emancipazione degli afroamericani fin dagli anni ’60, prima nel movimento nero musulmano e poi come marxista.[Continua]