A margine delle celebrazioni in corso per i novanta anni di Italo Calvino alla Casa dell’Architettura, Il Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con IXCO (Istituto Italiano per la Cooperazione o.n.g.), Casa dell’Architettura, Cineteca Nazionale, Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, propone al cinema Trevi una serie di film tratti dai o ispirati ai libri dello scrittore. In sala a puntate lo sceneggiato televisivo del 1970 di Bennati, Marcovaldo; Il cavaliere inesistente di Pino Zac del ’69; Renzo e Luciana di Mario Monicelli, sceneggiato da Arpino e inserito in Boccaccio ’70; corti e medio metraggi anche per tv straniere; film che a detta degli organizzatori presentano atmosfere assimilabili al mondo dello scrittore come L’Uomo fiammifero e Domani accadrà; perfino i Soliti Ignoti, per la scena dei ladri che mangiano nella casa derubata simile ad una pagina della novella Furto in pasticceria. In verità c’è ben poco da raschiare nel barile per convalidare un rapporto credibile tra il grande scrittore sanremese, l’italiano da conservare dal secolo scorso, ed il cinema: né come sceneggiatore, né tanto meno come ispiratore.[Continua]
Stazione metro Termini, la prima agli sponsor
Uno Stato Pontificio all’avanguardia l’aveva pensata per collegare Roma a Ceprano e quindi Napoli nel 1860 e con efficienza poco nazionale la apre nel 1863. Il fascismo vuole rendere lo scalo della capitale il più moderno e grande possibile in occasione dell’Esposizione Universale del ’42 a simboleggiare l’impero ritrovato, ma lo scoppio della guerra ferma tutto fino agli anni ’50, quando in mano agli architetti Montuori e Vitellozzi diventa quello che sostanzialmente è oggi, un enorme cuneo nel cuore profondo della città antica, in mezzo a lacerti di mura serviane, quasi a baciare i resti delle colossali Terme di Diocleziano. E da queste Terme che il nome Termini le viene assegnato. Poi, nell’arco di un cinquantennio, la costruzione delle linee metropolitane A e B che fanno della stazione Termini la loro fermata più importante, assegnandole il fondamentale compito di distribuire verso il centro e la periferia quanti arrivano dal resto del mondo, e Termini è d’obbligo il suo nome.[Continua]
125 anni di National Geographic al Palazzo delle Esposizioni
All’inizio del 1888, a New York, in un epoca in cui il progresso scientifico sembrava la soluzione di ogni male e le esplorazioni geografiche avevano raggiunto il loro punto più alto, un gruppo di scienziati ed esploratori danno vita alla prima organizzazione no profit ” per migliorare e diffondere le conoscenze geografiche”. Nello stesso anno la National Geographic Society crea la rivista oggi tradotta in 31 lingue. Nel 1889 le prime illustrazioni a colori, nel 1896 per la prima volta in edicola, e poi le fotografie, dal 1959 anche in copertina, alcune diventate icone; e reportages, spedizioni, finanziamento di ricerche, videocassette, canali televisivi e web. Il risultato è l’archetipo, la pietra di paragone della divulgazione scientifica, ma anche un modo aperto e avventuroso di avvicinarsi alle infinite varietà della natura e degli uomini che abitano il nostro pianeta. Tutti i 125 anni di National Geographic Magazine al Palazzo delle Esposizioni dal 28 settembre al 2 marzo del 2014.[Continua]
Biografilm Festival alla Garbatella
Il Leone d’oro di Venezia per la prima volta dato ad un documentario dimostra quanto cinema di finzione e documento, da sempre separati, stiano convergendo in una forma di poetica commistione in cui la vita vissuta, o presunta tale, in virtù degli strumenti tradizionali come il montaggio e la manipolazione dell’immagine, riesce ad autosceneggiarsi al punto da far sembrare debole qualunque narrazione verosimilmente costruita. Il Biografilm Festival (sottotitolo Look Forward, guardare avanti), dopo Bologna all’Ambra Garbatella dal 26 al 30 settembre 2013, è un ottimo campionario di prove in questo senso riuscite, e sarà introdotto in conference videocall proprio dal Gianfranco Rosi trionfatore con Sacro Graal, immaginifico film viaggio tra i personaggi nascosti nelle pieghe del Grande Raccordo Anulare di Roma.[Continua]
Il Giardino dei Patriarchi nella villa dei Quintili
Il 27 settembre 2013, alla villa dei Quintili, complesso archeologico imperiale del II secolo d.C. inserito nel Parco dell’Appia Antica, verrà inaugurato il Giardino dei Patriarchi; un progetto possibile grazie alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Arpa Emilia-Romagna, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ispra, il Comitato per la Bellezza ed il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. I patriarchi in questo caso sono gli alberi secolari censiti su tutto il territorio nazionale dall’Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia, che rappresentano una sorta di monumenti viventi, capostipiti della loro varietà. Il gemello di alcuni di essi, uno scelto per ogni regione o provincia autonoma d’Italia, sarà piantato per talea (staccando un pezzetto dall’originale e piantandolo) tra le antiche mura, a simboleggiare, in una sorta di comune discendenza arborea, l’unità d’Italia, per altri aspetti poco considerata se non addirittura negata.[Continua]