Tra il ’69 e il ’75, a partire naturalmente dall’Inghilterra e in tutta Europa nasce cresce e muore il Progressive, il genere di musica popolare – intendiamo la musica che con i dischi, con i mezzi di comunicazione di massa, ieri come oggi potenzialmente può raggiungere tutte le persone del pianeta -, l’unico che finora che abbia osato redimersi dalla semplificazione a fini commerciali di mezzi, di tessuto musicale, di tempi di consumo e infine di attitudine alla sperimentazione. King Crimson, Soft Machine, Yes, Genesis, Van Der Graaf Generator, Jethro Tull, solo per citare i più influenti, declinano in diverse forme una musica interminabile, retorica a volte, sempre contaminata dalle più disparate influenze, ma che ha nella padronanza degli strumenti, del suono, il suo perno ineludibile. Tanto che ancora oggi sopravvive tra un folta schiera di appassionati e in tutto il mondo attraverso i concerti dei primi protagonisti, con le riedizioni arricchite e rimasterizzate dei vecchi dischi, e con l’uso suggestionato dei suoi temi e motivi anche tra chi suona classica o jazz.[Continua]
Le foto di Garolla a Cinecittà Due
Se si rimane in zona, c’è tempo fino al 23 giugno per poter vedere gratuitamente un’esposizione delle foto di Federico Garolla allo spazio di arte contemporanea del centro commerciale di Cinecittà Due. La sequenza di bianco e nero d’epoca del fotografo reporter napoletano, che dopo aver raccontato con onestà semplice gli stenti degli italiani usciti dalla guerra, ha saputo interpretare sulle riviste e i rotocalchi i divi del cinema, della moda, dell’arte e della cultura dagli anni ’50 in poi. Un evidente parallelo unisce le sue immagini a quelle del cinema neorealista nel documentare le nostre origini, senonché quanto in questo ultimo la mancanza di regia è dissimulata, nel Nostro è vera sostanza, sforzo e tensione certo, ma solo nella direzione e nel tentativo di sottrarvisi. Dopo la sua morte nel 2012, è doveroso rivedersi il racconto dell’Italia che le sue fotografie hanno fatto e quanto di essa ci resta. Federico Garolla “In scena e fuori scena” .[Continua]
La Festa Europea della Musica 2013
Il programma completo dei duecento concerti di musica di tutti i generi che quest’anno animano per i tre giorni, nel solstizio d’estate – dal 21 al 23 giugno 2013 – la Festa Europea della Musica lo trovate al su sito http://www.festaeuropeadellamusica.it/. Roma si attiene alle ferree leggi di gratuità richieste per figurare nel circuito di città che vi aderiscono nel mondo. Gratuità dei musicisti, professionisti e non, gratuità degli spazi pubblici e privati, chiusi o all’aperto, messi a disposizione, che consento ai tutti di accedere senza pagare un euro. Musei, Accademie, Istituti di cultura stranieri si prestano al jazz, alla classica, al pop con nomi di assoluto rilievo. Nell’ambito della festa, Nina Monti, cantautrice romana dà il suo concerto il 21 alla Libreria La Feltrinelli di via Appia Nuova. Peccato sia l’unico evento nello spazio per tutto giugno e luglio, ma forse eravamo abituati troppo bene dagli anni scorsi.
Festival delle Letterature 2013. Si può fare.
Nonostante il nostro post pessimista del 14 maggio, il Festival delle Letterature 2013 va in porto; con il motto “I had a dream” e 60.000 euro in meno, ma va in porto a partire dall’11 giugno, tenendo fede all’ultimo palinsesto annunciato, nell’usuale formula di lettura di inediti, musica e serate a tema. A parte l’exploit finale il 3 luglio con Saviano consueto one man show, annotiamo la presenza dell’associazione InnovActionLab creatura di Augusto Coppola cultore di start up, nella serata del 12 giugno insieme agli scrittori ispirati dall’era digitale come Emanuele Trevi, Jennifer Egan e Scott Hutchins. Poi, l’11 e il 13 giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano sui temi del patrimonio e dell’ambiente e dell’appartenenza alla propria terra con ospiti Vinicio Capossela e la scrittrice Edwidge Danticat.[Continua]
Bando corsi triennio 14-16 alla Scuola Nazionale di Cinema
Scade il 22 luglio 2013 alle ore 23.59 il termine per l’invio delle domande di ammissione al nuovo triennio 2014-2016 dei corsi per il Centro Sperimentale di Cinematografia. E come ogni volta si rinnova la sfida per conquistarsi i pochissimi posti messi a disposizione dalla Scuola Nazionale di Cinema per imparare i mestieri dei film nel posto in cui li ha appresi gran parte dei cineasti italiani negli ultimi settanta anni. 4 costumisti, 8 direttori della fotografia, 6 montatori, 8 produttori, 6 attrici, 6 attori, 6 registi, 6 sceneggiatori, 4 scenografi, 8 tecnici del suono, tutti aspiranti, frequenteranno la scuola dopo un selezione con le regole indicate sul sito della Fondazione. A dimostrazione dell’apertura interamente culturale del Centro, che va oltre le tecniche del cinema, nomi di allievi che non ci aspetteremmo, come Pietro Ingrao, Domenico Modugno, il grande traduttore slavista Angelo Maria Ripellino, gli scrittori Corrado Alvaro, Susanna Tamaro e Melania Mazzucco, e il premio nobel Gabriel Garcia Marquez.[Continua]