Francesco Vezzoli, un incredibile bresciano che da studente d’arte a Londra, con la dubbia autorevolezza derivatagli dai suoi lacrimoni color rosso e oro all’uncinetto applicati ai visi dello star system mondiale e hollywoodiano negli anni novanta, va in America e riesce a coinvolgere e filmare nelle sue performances icone del cinema e della musica pop quali Lady Gaga, Benicio Del Toro, Milla Jovovich, Courtney Love, Natalie Portman, Michelle Williams, Barbara Bouchet, Gore Vidal, Adriana Asti Sharon Stone e Bernard-Henri Lévy, e persino Il corpo di ballo del Teatro Bol’šoj, maltrattando, a volte addirittura torturando la loro immagine divina. Falsi trailer, con il linguaggio di quelli veri, nei quali i divi si prestano a recitare, senza contratto, senza compenso e senza copertura legale le promozioni di improbabili film che mai si faranno (emblematico quello per un presunto remake porno del Caligola, Trailer for the remake of Gore Vidal’s Caligula,[Continua]
Sorrentino al Parco degli Acquedotti
Aventino, Colosseo, Acqua Paola, San Pietro in Vaticano e San Pietro in Montorio, Piazza Navona, Terme di Caracalla (anche ne La Dolce Vita) e infine, abbondantemente fuori le Mura Aureliane, il Parco degli Acquedotti, palcoscenico senza fondo dell’incredibile performance quasi suicida di un’artista contemporanea. La Roma attrice protagonista del Cinema si rinnova ne La Grande Bellezza, film annunciato come il termine di paragone con il quale tutta la cinematografia, italiana e mondiale, oggi deve fare i conti. Il disfacimento dei valori rappresentato dalla putrescente, varia umanità politica culturale mondana che in notturna si porta in primo piano, e attraverso la quale si pretende di dire cosa siamo diventati noi tutti, e cosa Roma ha il potere di evocare.[Continua]
Job Meeting Roma 2013
Tappa romana all’Eur del Job Meeting Roma 2013, incontro tra aziende e giovani in cerca di lavoro. Workshop di formazione e orientamento per uno degli appuntamenti, tra i tanti bisogna dire, con più tradizione nel cosidetto recruiting, in cui si affrontano temi quali le nuove professioni del web, come prepararsi un curriculum, e come mettere a frutto la laurea appena presa. Certo, dopo una multidecennale esperienza di esposizioni di questo tipo, la sensazione è che i ragazzi si acconcino a cercare un lavoro in un posto dove per lo più si lasciano curricula e il lavoro non si trova. La stessa organizzazione si sente di avvertire che “Partecipare ad una fiera del lavoro non significa trovare un lavoro. Questo assunto – valido nel passato e ancora di più oggi – deve essere fatto proprio in maniera consapevole da tutti i partecipanti”, per poi comunque stilare un decalogo su come i giovani debbano prepararsi a sfruttare i pochi minuti che i responsabili delle aziende gli concederanno (http://www.jobmeeting.it/eventi/consigli-utili). vestirsi bene e sapersi vendere, come sempre.[Continua]
Roma e il mondo dopo l'Editto di Milano
1700 anni esatti dell’Editto di Costantino, – celebrati dal Museo Diocesano di Milano con una mostra, ora e fino al 15 settembre 2013 al Colosseo in forma arricchita – dimostrano quante trappole si annidino nel linguaggio. Editto di “tollerenza” viene definito un documento in cui Costantino e il suo collega ad oriente Licinio pare attribuiscano libertà di culto a tutte le religioni sul territorio dell’Impero, ma col quale in realtà riconoscono in modo politicamente furbo il primato al cristianesimo, di fatto già radicato – sul perché si potrebbe dissertare a lungo – tra le classi al comando della società romana. Una scelta di equilibrio interessato in cui il riconoscimento per tutti i culti ha luogo sotto la spinta alla supremazia del cristianesimo religione delle élites che deve ancora, sebbene per poco, collimare con esigenze e fazioni non del tutto domate. E lo dimostra la serie di provvedimenti assunti dal potere imperiale con il concorso della corte e di un clero sempre più invadente, che porteranno infine Teodosio[Continua]
Soulages, il colore nero
In quasi un secolo di età e 60 anni di pittura, Pierre Soulages dimostra quanto il nero, il buio, il nulla primigenio involuto e non risolto, trasposto sulla tela e offerto allo sguardo mobile dello spettatore, si muove esso stesso, esprime un senso e sprigiona luce vitale. Un percorso la cui longevità biologica e lucidamente creativa dialoga in opposta simmetria con quello breve e distruttivo di Rothko, termine naturale di confronto, per il quale l’astrazione, la tela colorata sono state il codice del baratro, il portale d’ingresso prima violaceo di depressione, poi cremisi di vene svuotate. E gli ultimi anni, tra i suoi 80 e 90, pur nelle misuratissime innovazioni tecniche e di materiali, sì sono gli anni della maturità, ma quella già raggiunta dalla fine degli anni ’40. A Villa Medici, l’Accademia di Francia di Roma, con l’aiuto del Musée des Beaux-Arts di Lione espone in Soulages XXI secolo, le opere dell’ultimo decennio dell’inesauribile quanto celebrato pittore francese. http://www.arte.rai.it/articoli/opere-in-nero/20421/default.aspx[Continua]