All’Auditorium il 3 e 4 maggio 2013 ancora Experimentum Mundi, plurirappresentata e pluripremiata opera di musica contemporanea, eseguita per la prima volta il 15 luglio 1981, ben esemplificativa del percorso di Giorgio Battistelli, compositore uscito dalla musica e ritornatovi a stretto giro, contaminandola di teatro, letteratura, realtà. Un attore legge l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert alle voci che descrivono i mestieri e relativi attrezzi, mentre un folto gruppo di artigiani di Albano Laziale usa in quegli stessi strumenti di lavoro davanti al pubblico per costruire i propri manufatti, facendo attenzione di andare a tempo con una orchestra varia, prevalente di percussioni, e coro di voci femminili. Lo scalpiccio di calzolai, arrotini, falegnami, bottai, fabbri ferrai, selciaoli, scalpellini, muratori al lavoro, privatissima memoria dell’autore, si impone come l’unica autentica esperienza del mondo, quella infantile. http://www.youtube.com/watch?v=1SjFoSi7zLk.[Continua]
L'arte newyorkese al Palazzo delle Esposizione
Negli ultimi 50 anni New York, ombelico e testa della potenza americana, è stato il centro della scena artistica mondiale, non lo si può negare. Luogo della centralità culturale politica ed economica, si è presa anche il vezzo di dettare le immagini, le metafore che fossero capaci di interpretare nel bene e nel male l’America e il mondo, così come quella ha cambiato l’economia, la politica, la cultura di questo. Ma né l’America né il mondo sono gli stessi ed oggi non sappiamo se la New York ferita e rigenerata del 2013 abbia conservate le stesse prerogative, in un pianeta senza centro. Sappiamo che i poteri esistono da qualche parte e che si veicolano con rapidità in canali diversi, e ciononostante vediamo che gli artisti di New York prendere spunto dalle immagini del loro universo visivo, seppure mutato, a volte desolato e infido, per continuare ad esercitare il loro potere di confezionare metafore che ci dicano cosa siamo. “Empire State. Arte a New York oggi“, al[Continua]
A Roma accelleratore d'impresa Working Capital
Dal 2009 Telecom Italia, fiutando i tempi e il modello Silicon Valley, avvia alla realizzazione nuove idee d’impresa con azioni di consulenza, favorisce l’incontro tra esse e finanziatori venture capital, finanzia essa stessa, attraverso i cosiddetti “grant” – pacchetti di 25000 euro – le più interessanti e innovative; tutto con il programma Wcap, Working Capital. Da quest’anno integra l’iniziativa con la creazione di tre accelleratori – luoghi fisici organizzati in cui università, incubatori d’impresa e forze locali sono chiamati a collaborare per fornire un servizio di consulenza e formazione, lavorando insieme ai team di possibili nuovi imprenditori -, a Milano, Catania e appunto a Roma in via Santa Maria in Via. Quest’ultimo, inaugurato il 19 aprile, sarà accessibile a tutti per conoscenza e informazione, ma le imprese in nuce che vorranno entrarvi per partecipare al programma di accellerazione dovranno registrare il proprio progetto sul sito di Working Capital entro il 30 maggio 2013.[Continua]
Il genio della Luce. Vittorio Storaro al Cinema Trevi
Marlon Brando intimo con Maria Schneider, inondato dalla luce della finestra in Ultimo Tango a Parigi; dai lineamenti appena accennati mentre emerge dalle tenebre in Apocalypse Now. Gian Maria Volontè, Giordano Bruno per Montaldo, inerme di fronte alle accuse dell’Inquisizione; e poi ancora Bertolucci con Novecento, la luce profusa o negata alle più alte vette e agli abissi più profondi dell’animo umano. Tre oscar, il teatro e i più grandi registi al mondo. Questo è Vittorio Storaro, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, il quale lo celebra al cinema Trevi fino al 28 aprile 2013 con una serie di proiezioni e incontri. Potrete sentirlo dal vivo il 25 e il 28 per un seminario sulla miniserie televisiva del 2007, poi accorciata in film per l’estero, su Caravaggio, pittore con il quale evidentemente ha condiviso l’amore per la luce che dal nulla dà un senso a tutto.[Continua]
Hub Roma
Aumentano le probabilità che idee giovanili come rivoluzione, libertà, apertura, rispetto dell’ambiente, lavoro come antitesi dello sfruttamento, condivisione sociale di competenze, di tratti caratteriali, di razza, lingua, provenienza geografica – idee che hanno investito il mondo in maniera violenta, utopica e per molta parte fallimentare negli ultimi 50 anni – con l’avvento di internet, dei social network, e delle mentalità in essi coltivate, siano scese realmente tra noi e si esprimano attraverso la creazione e dello sviluppo di progetti imprenditoriali. Ed è altrettanto probabile che quella tensione a cambiare il mondo, anche inventando il lavoro, dopo essere rimasta inizialmente sulla rete virtuale oggi voglia riscoprire luoghi fisici dove riprodursi e crescere. Lo testimonia a Roma, come prima in altre città, l’apertura di posti come Hub Roma, terza filiale italiana di The Hub, rete internazionale no profit di luoghi fisici, attrezzati e informalmente organizzati, in cui le persone che hanno[Continua]