Dopo un’attenta ristrutturazione e quasi vent’anni, venti milioni di euro dello Stato tedesco e l’architetto spagnolo Juan Navarro Baldewege consentono, il primo febbraio di quest’anno, di riaprire il Palazzetto Zuccari, all’incrocio tra via Sistina e via Gregoriana, sede della benemerita Biblioteca Hertziana; senz’altro, per chi nel mondo vuole studiare l’arte italiana e romana, il più importante riferimento di materiale bibliografico e fotografico riguardante il periodo posteriore al tardo antico, rinascimento e barocco in particolare. La biblioteca fu fondata a Roma nel 1913, come istituto della Kaiser Wilhelm Gesellschaft, grazie al lascito della collezionista d’arte Henriette Hertz, che nel 1904 aveva acquistato il palazzetto fatto costruire, con dispendio definitivo delle sue risorse, dall’artista urbinate Federico Zuccari agli inizi del ‘600. Tra le 900.000 fotografie e 277.000 volumi, solo 50% italiani, si conservano 17[Continua]
Piste del ghiaccio a Roma 2013
Un servizio al divertimento dell’equilibrio instabile con le piste del ghiaccio a Roma, un appuntamento tradizionale con l’inverno. Oltre quella all’Auditorium Parco della Musica, e quella permanente dell’villaggio Ice Park di via di Tor di Quinto, come anche il Grinzing Village, – suggestivo perchè sotto Castel Sant’Angelo – ve ne segnaliamo due in periferia, nate su iniziativa della Associazione Ice Park. Una sotto il muro di cinta degli stabilimenti di Cinecittà in via Lamaro, attiva giorni per 200 giorni; l’altra all’Aurelio in Piazza San Giovanni Battista della Salle fino al 31 marzo. 8 euro per un ora di pattinaggio, compreso l’affitto dell’attrezzatura e possibilità di partecipare a corsi di pattinaggio artistico.[Continua]
Le città impercorribili – Museo in Trastevere
Prorogata fino al 17 febbraio Urban Survivors. la mostra organizzata dal Medici senza Frontiere con le foto di Noor, una sorta di collettivo di fotografi e video-documentaristi impegnati nelle periferie più povere del mondo, presenti laddove l’organizzazione umanitaria opera. Un quadro da non trascurare per chi vuole comprendere la violenza, il degrado, l’assenza di diritti, la malattia e la povertà sul pianeta e i meccanismi che li generano. Cinque città, cinque denunce dello sfacelo.
A Dacca, nella zona peninsulare di Kamrangirchar, tre kilometri quadrati di discarica bastano a 400.000 persone per abitare. La gente vive nell’immondizia, respira i veleni, fa il bagno e lava gli indumenti nell’acqua del fiume Buriganga, una cloaca a cielo aperto dove le industrie della città riversano i loro mefitici scarti.[Continua]
Echi contemporanei di Caravaggio a Frascati
Le Scuderie Aldobrandini del Museo Tuscolano di Frascati già dal 1 dicembre 2012 e fino al 7 aprile, nella mostra About Caravaggio. Visioni & Illusioni Contemporanee, raccolgono 25 opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, italiani e stranieri, ispirati, suggestionati, resi schiavi da Caravaggio e dal suo mito novecentesco. Citazioni e suggestioni che si sviluppano nelle forme più varie, dalla pittura in tutte le tecniche, alla videoarte, alle installazioni, alla fotografia. Noi citiamo Guttuso, Pistoletto, Ontani, Kounellis, Mirror, Muniz, Meneghetti, Nitsch, Serrano, Ventrone, Pedriali, Brotherus, ecc., fino a 25. Intanto dalla Galleria Corsini, fino al 3 marzo, arriva il Giovanni Battista del grande pittore, penultimo tra gli otto attribuitigli con il medesimo soggetto, in cui l’artista, è lecito dirlo, cita pervicacemente sé stesso. Realismo, sovraesposizione insolente della figura nella sua carne viva, sfondo drammaticamente scuro sono le sue conquiste. Ma se anche Caravaggio a tal punto crede in sé stesso da autoispirarsi, allora possiamo giustificare pienamente i nostri contemporanei. http://www.soprintendenzabsaelazio.it/[Continua]
L'Arancia Meccanica di Paul Harbutt al Museo Bilotti
C’è continuatà nella visione artistica anglossassone sul contenuto repressivo e distorcente dell’educazione, e lo dimostra questa esposizione colossale di ottanta opere di Paul Harbutt al Museo Carlo Bilotti. la denuncia sommamente retorica del progressive dei Pink Floyd in The Wall, come pure il sarcasmo espressionista e visivo del Kubrick di Arancia Meccanica, si muta nel pittore scultore angloamericano in ironia globale, attraverso l’uso del tratto grafico da illustrazione pubblicitaria primo novecento, didascalie al neon, e l’inserzione di fotografie segnaletiche da riformatorio. Le marachelle grandi e piccole di bambini adolescenti e ragazzi, lievi e pericolose, corrodono il contenuto necessariamente repressivo che il mondo adulto esercita sulla vitalità infantile, libertaria e non curante della stessa propria incolumità. Fino al http://www.youtube.com/watch?v=f5h7FLyByS0[Continua]