Cos’è il tuning? Se ne prendiamo l’aspetto positivo è una pratica combinatoria e creativa, antica forse quanto i veicoli a motore. L’automobile di serie esce dalla fabbrica bella, funzionante ma normale, triste e prosaica, uguale sostanzialmente a tutte le altre dello stesso marchio e modello, eccetto per una pluralità di allestimenti che riguardano potenza e accessori, peraltro dichiarati dalla casa automobilistica. Ebbene esiste un popolo di carrozzieri, meccanici, privati cittadini e amatori, a cui questo non basta. L’automobile si trasforma, la carrozzeria si estende con l’aggiunta di minigonne, alettoni, spoiler, o con la sostituzione di paraurti e l’applicazione di prese d’aria da cartoon giapponese. La forza del motore aumenta con la sostituzione dei filtri dell’aria e sistemi di sovralimentazione al limite della legalità. Si rimpiazzano frizione, cambio, freni, tutti sportivi[Continua]
Scienza e felicità all'Auditorium
Per quattro giorni, dall 17 al 20 gennaio 2013 l’ottavo Festival delle Scienze all’Auditorium Parco della Musica, e un tema nuovo, diciamo circoscritto: la felicità. Fuor d’ironia facciamo salva la presenza di scienziati e ricercatori di livello come l’immunologo Alberto Mantovani per gli studi sul sistema immunitario, Fabrizio Benedetti per l’effetto placebo, il neuroscienziato della Johns Hopkins University David J. Linden sui meccanismi fisiologici del piacere, Lo psicologo Daniel Nettle e il neuroscienziato computazionale Shimon Edelman sui fondamenti evolutivi della felicità, lo psicologo Paul Bloom sulla comunanza tra il piacere per l’arte e quello per il sesso e il cibo. Il loop tematico però – non è detto che sia un male – ci pare inseguire in circolo la consonanza felicità-piacere, felicità-piacere-sesso, felicità-piacere-salute-sesso e longevità; una fermata su sesso in cucina e cucina per il sesso; e per[Continua]
Luigi Ontani a casa di Andersen
La casa nel quartiere Flaminio a Roma appartenuta allo scultore pittore di origini norvegesi Andersen fu donata, alla morte dell’artista nel 1940, al governo italiano, che ne fece un museo delle sue opere. Quella casa diventa teatro dell’esposizione di Luigi Ontani, ormai un classico dell’arte contemporanea italiana ed internazionale. E non comprendiamo il perché. Tanta la distanza tra lo scultore, preso interamente dal culto dell’arte e dell’armonia classica, capace di donare concretamente pace e prosperità al mondo, e l’artista che più e prima di ogni altro, fin dagli anni ’60 e ’70, ha mostrato l’arte artificio e maschera, e, principalmente nei suoi tableaux vivants, ha citato la storia dell’arte utilizzando se stesso, il proprio corpo imbandito delle immagini dei secoli passati, con effetti di buffoneria annichilente. Tanto più che la mostra consiste nella applicazione delle sue maschere musicali prodotte a Bali sulle sculture più classicamente in posa della collezione, mostrandole per quello che sono, marmo, gesso, bronzo. I modi particolari della visita al sito della mostra AnderSennoSogno.[Continua]
al Quirinale il Leonardo ritrovato
Tempo fino al 13 gennaio per apprezzare La Lotta per lo Stendardo, copia attribuita allo stesso Leonardo della parte centrale della sua Battaglia di Anghiari che affrescava dal 1503 un enorme parete del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, forse perduto, e sul quale negli ultimi anni, media e istituzioni conservative hanno tessuto una trama fitta di misteri, messaggi nascosti e indagini scentifiche, che lasciano presagire un suo possibile rinvenimento sotto gli affreschi di Vasari e dieci centimetri di intonaco. Altrettanto romanzesca la vicenda della tavola esposta al Quirinale, che, appartenuta alla familglia Doria, dopo essere stata probabilmente rubata a Napoli nel 1940, finisce di mano in mano in Giappone. Rintracciata dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, l’opera torna in Italia grazie ad un accordo tra Tokyo Fuji Art Museum e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. [Continua]
Brueghel al chiostro del Bramante 2
Ritorniamo sulla mostra Brueghel le Meraviglie dell’Arte Fiamminga al chiostro del Bramante, solo per segnalare altre opinioni simili a quelle che velatamente accennavamo sul nostro post https://www.roma-bedandbreakfast.it/A-Roma/i-brueghel-ditta-a-conduzione-familiare-al-chiostro-del-bramante/. Questo per affermare che ci interessa che la gente venga a Roma, ma che non vogliamo vendere Roma, anche perché città non ha certo bisogni di venditori. Intendiamo quindi non solo raccogliere tutto quanto a Roma succede, ma anche cercare di porre in evidenza, secondo il nostro modo di vedere, che cosa della cultura che vi si produce veramente merita i costi di soggiorno, viaggio, biglietti e tempo. Ebbene un articolo sul Corriere.it conferma che sebbene una capatina possa essere soddisfacente, la mostra, sin dal titolo capace di creare la fila all’entrata del capolavoro architettonico bramantesco, in realtà non presenta le opere fondamentali, sopratutto quelle di Brueghel il Vecchio, rimaste nei musei di origine. Al loro posto, tranne per due o tre casi, opere senz’altro minori, provenienti da collezioni private, che i cultori potrebbero voler ammirare, ma che non danno certo l’idea delle Meraviglie dell’Arte Fiamminga.