L’archeologia stravolge sempre le idee che sedimentano per anni, a volte per secoli, dentro di noi. Capita così che durante i lavori di consolidamento di pareti e volte del terzo anello, in vista di un’eventuale apertura al pubblico, vengano rinvenuti strati di intonaco con tracce di affreschi a più colori. Ed è singolare che sia un settore di passaggio, un ambiente secondario, a costringerci al rivedere l’immagine pallida di travertino che nei secoli ci siamo fatta dell’Anfiteatro Flavio. I restauratori hanno scoperto, nell’ordine, iscrizioni in rosso, risalenti alla fase cantieristica, 72-80 a.c., di archivazione dei blocchi di travertino; una “zoccolatura” in rosso alta 1,60 metri e tracce di affreschi policromi sulle pareti; Tracce di azzurrite a testimonianza di affreschi policromi su bianco alle volte; il tutto, insieme a motivi vegetali ed erotici, risalente all’epoca d’uso dell’anfiteatro post incendio del 217 d.c.. Insomma i mendri del Colosseo, un tripudio di colori. http://video.repubblica.it/edizione/roma/il-colosseo-a-colori/115697/114101[Continua]
I Tarantinati Al Cinema Trevi
Oggi succoso appuntamento di cinema. Chi ha una certa età si ricorda che negli anni ’60 e ’70 e all’inizio degli anni ’80, il cinema italiano ha prodotto con pochi mezzi e con tanta fantasia, e comunque in maniera originale, films di genere – fantasy, horror, western – che allora ci impressionavano, ma che mai avremmo pensato, tranne che per qualche caso, sarebbero potuti diventare un paradigma del cinema mondiale. Un quantità di registi, sceneggiatori e tecnici, con un know how formatsi nella temperie del cinema di Visconti, Rossellini, De Sica ecc., ci provava da sola. Negli ultimi quindici anni il cinema americano, attraverso il genio squinternato di Quentin Tarantino ha recuperato l’immaginario che ne veniva fuori, nei fims suoi e della sua cricca, ed ha voluto rivalutare e conoscere molti di quei registi. Per questo noi possiamo sapere che esistono autori come Enzo G. Castellari, Alberto De Martino, Ruggero Deodato, Roberto Girometti, Romolo Guerrieri, Gianfranco Parolini, Franco Rossetti, Giancarlo Santi, Tonino Valeri. Marco Giusti li raccoglie stasera per un dibattito al Cinema Trevi, sala gestita dal Centro Sperimentale di Cinematografia.[Continua]
Tuning Show a Roma
Cos’è il tuning? Se ne prendiamo l’aspetto positivo è una pratica combinatoria e creativa, antica forse quanto i veicoli a motore. L’automobile di serie esce dalla fabbrica bella, funzionante ma normale, triste e prosaica, uguale sostanzialmente a tutte le altre dello stesso marchio e modello, eccetto per una pluralità di allestimenti che riguardano potenza e accessori, peraltro dichiarati dalla casa automobilistica. Ebbene esiste un popolo di carrozzieri, meccanici, privati cittadini e amatori, a cui questo non basta. L’automobile si trasforma, la carrozzeria si estende con l’aggiunta di minigonne, alettoni, spoiler, o con la sostituzione di paraurti e l’applicazione di prese d’aria da cartoon giapponese. La forza del motore aumenta con la sostituzione dei filtri dell’aria e sistemi di sovralimentazione al limite della legalità. Si rimpiazzano frizione, cambio, freni, tutti sportivi[Continua]
Scienza e felicità all'Auditorium
Per quattro giorni, dall 17 al 20 gennaio 2013 l’ottavo Festival delle Scienze all’Auditorium Parco della Musica, e un tema nuovo, diciamo circoscritto: la felicità. Fuor d’ironia facciamo salva la presenza di scienziati e ricercatori di livello come l’immunologo Alberto Mantovani per gli studi sul sistema immunitario, Fabrizio Benedetti per l’effetto placebo, il neuroscienziato della Johns Hopkins University David J. Linden sui meccanismi fisiologici del piacere, Lo psicologo Daniel Nettle e il neuroscienziato computazionale Shimon Edelman sui fondamenti evolutivi della felicità, lo psicologo Paul Bloom sulla comunanza tra il piacere per l’arte e quello per il sesso e il cibo. Il loop tematico però – non è detto che sia un male – ci pare inseguire in circolo la consonanza felicità-piacere, felicità-piacere-sesso, felicità-piacere-salute-sesso e longevità; una fermata su sesso in cucina e cucina per il sesso; e per[Continua]
Luigi Ontani a casa di Andersen
La casa nel quartiere Flaminio a Roma appartenuta allo scultore pittore di origini norvegesi Andersen fu donata, alla morte dell’artista nel 1940, al governo italiano, che ne fece un museo delle sue opere. Quella casa diventa teatro dell’esposizione di Luigi Ontani, ormai un classico dell’arte contemporanea italiana ed internazionale. E non comprendiamo il perché. Tanta la distanza tra lo scultore, preso interamente dal culto dell’arte e dell’armonia classica, capace di donare concretamente pace e prosperità al mondo, e l’artista che più e prima di ogni altro, fin dagli anni ’60 e ’70, ha mostrato l’arte artificio e maschera, e, principalmente nei suoi tableaux vivants, ha citato la storia dell’arte utilizzando se stesso, il proprio corpo imbandito delle immagini dei secoli passati, con effetti di buffoneria annichilente. Tanto più che la mostra consiste nella applicazione delle sue maschere musicali prodotte a Bali sulle sculture più classicamente in posa della collezione, mostrandole per quello che sono, marmo, gesso, bronzo. I modi particolari della visita al sito della mostra AnderSennoSogno.[Continua]