Nel Complesso di Capo di Bove, fino al 9 ottobre 2022, Still Appia, una mostra di 53 scatti di Giulio Ielardi, frutto della camminata del 2021, durata circa un mese, lungo l’antico tracciato dell’Appia, da Roma a Brindisi. Ispirato dall’analoga esperienza fatta nel 2015 e raccontata nel libro Appia da Paolo Rumiz, Ielardi non ha inteso queste immagini esclusivamente come tappe di quanto l’archeologia ha restituito, ma come resoconto intero di duemila anni di pressione antropica sui territori, compresi gli ultimi decenni, quelli da questo punto di vista più intensi. Tra basolati, statue monche e fornici per miracolo ancora in piedi, anche fattorie, cavalcavia, zone industriali e asfalto.
Documento di un percorso di 630 chilometri suddiviso in 29 tappe, queste foto sono anche il punto in chiave spirituale del grande progetto di valorizzazione e riqualificazione del Cammino dell’Appia Antica, da molti anni in cantiere e finanziato dal Ministero della Cultura per 20.000.000 di euro. Un intervento che prevede insieme scavi archeologici, messa in sicurezza e servizi, con l’obiettivo di rendere percorribile in tutta la lunghezza il tracciato, attraverso Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, e 87 comuni nelle provincie di Avellino, Bari, Benevento, Brindisi, Caserta, Foggia, Latina, Matera, Potenza, Roma e Taranto. Una sfida di politica culturale di cui il Parco Archeologico dell’Appia Antica, forte di decenni di esperienze fatte sul primo tratto della strada, ha assunto il coordinamento.