Promesso il 29 ottobre alla presenza dello stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini, ieri, presso l’ex-edificio Sviluppo e Stampa all’interno degli Studi di Cinecittà, ha aperto al pubblico il MIAC, Museo Italiano Audiovisivo e Cinema, l’occasione per la cultura italiana di dotarsi finalmente di un’istituzione che attesti quanto le immagini in movimento, cinema televisione e documenti filmati, a cominciare dai primi tentativi fino al presente digitale, abbiano contribuito alla formazione della cultura, della coscienza e dell’immaginario degli italiani.
Lo fa senza paludamenti e polvere, sotto la curatela di Gianni Canova, Gabriele D’Autilia, Enrico Menduni e Roland Sejko e soprattutto attraverso il lavoro di dodici giovani artisti del collettivo None, i quali, utilizzando le nuove tecnologie visive e percettive, realtà aumentata e virtuale, hanno costruito un percorso esperienziale, immersivo e interattivo, suddiviso per sale e temi.
In esso una quantità di filmati – l’immenso archivio audiovisivo italiano, dagli albori del cinema al digitale, film (soprattutto dall’Istituto Luce e dalle Teche Rai), ma anche documenti, fotografie, interviste, sigle, backstage, grafiche, radio – sono rimontati in sequenze significative, capaci di dare ai visitatori, al termine del percorso, un idea sensibile e viva dell’Italia e delle immagini che l’hanno documentata. Essi snocciolano, attraverso un’indovinata suddivisione tematica, la Storia e le storie del nostro Paese, la costruzione travagliata di un’identità nazionale attraverso la lingua e i dialetti, la trasformazione del paesaggio naturale e urbano italiano, l’evoluzione dell’economia, dell’erotismo e del potere, le specificità della commedia all’italiana e, non ultimo, il mito degli attori e dei grandi maestri del cinema. Tutti i giorni eccetto Martedì, dalle ore 9.30 alle ore 18.30 (Chiusura biglietteria ore 16.30), al prezzo di 10,00 euro salvo varie riduzioni. Biglietto distinto da quello di Cinecittà si Mostra.