In Italia nel 2017 il mercato del libro ha confermato l’andamento positivo degli anni precedenti. Presi in considerazione tutti i supporti e tutti i canali di vendita (libri nuovi di ogni genere ed educativi, e-book e digitale, usato, export e diritti verso l’estero, ecc., compreso Amazon), il fatturato si è assestato sui 3,104 miliardi di euro, ben un 4,5% in più rispetto al 2016; la piccola e media editoria per suo conto è cresciuta fino al 39% del mercato totale, + 3,3% rispetto al 2016. Su queste premesse si apre dal 5 al 9 dicembre presso il centro congressi La Nuvola dell’Eur l’edizione 2018 di Più libri più liberi, la fiera dei piccoli e medi editori, di fatto negli anni diventato il maggior evento culturale della Capitale.
545 espositori e 650 incontri che vedono la partecipazione di tutta la letteratura e tutto il giornalismo mainstrem italiani e stranieri. Abraham Yehoshua, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Zerocalcare, Joe R. Lansdale, Patrice Nganang, Pinar Selek, Michael Dobbs, Paolo Giordano, Philippe Forest, Michela Murgia, Fabio Stassi, Luciano Canfora, Giorgio Agamben, solo per fare qualche nome.
Con questi numeri e con il conseguente carattere di contenitore universale che la manifestazione ha assunto, era inevitabile si arrivasse a rendere credibile l’accostamento di decine di voci, a volte profondamente diverse l’una dall’altra per stile, idee e provenienza, proponendo temi e spunti altrettanto universali. Quest’anno il valore dell’uomo-individuo da riscoprire per comporre una nuova solidarietà, la proposta di un nuovo umanesimo, inteso come la riaffermazione di una humanitas che implica anche – e soprattutto – un profondo senso di solidarietà fra le persone, nella consapevolezza di una comune appartenenza al genere umano (sic!), temi eletti a fil rouge della manifestazione, rischiano di smarrire in una generica melassa predicatoria proprio il valore di ciascuno degli uomini-individui-scrittori chiamati a dare il loro contributo.[Continua]