Casa vacanze a Roma via Tuscolana
Se ne dà le arie, ma la via Tuscolana non è una consolare, cioè una di quelle strade antiche e importanti che da Roma portavano verso tutti gli angoli dell’Impero. Più probabilmente, dato l’allora difficile recupero della via Latina, è una arteria alto-medievale ottenuta cucendo tra loro strade secondarie, allo scopo di collegare la città, ormai in forte declino, con Tusculum, importante e antichissimo centro dei Castelli Romani. Lì infatti era il feudo dei Conti di Tuscolo, che in seguito avrebbero acquisito vasti possedimenti dentro e intorno a Roma, insieme ad una forte influenza politica.
Non ha i connotati della consolare, tombe e monumenti abbastanza antichi lungo il tracciato, né la documentazione, essendo citata per la prima volta solamente in una bolla di Onorio III del 1217 e avendo ricevuto il suo assetto attuale grosso modo solo a fine cinquecento con Papa Gregorio XIII. Da Piazza Sulmona nei pressi di porta San Giovanni arriva a Frascati, nuovo insediamento sui Colli Albani, nato dopo la distruzione di Tuscolo nel 1191 e cresciuto per importanza nel corso dei secoli con la costruzione di grandi ville patrizie, in una zona alle pendici del Vulcano Laziale che aveva già assolto una funzione simile per il ceto senatorio dell’antica Roma. E questo le basta per atteggiarsi a consolare, insieme alla coincidenza nel nome con le Tusculanae disputationes, l’opera intrisa di filosofia scettica scritta da Cicerone proprio nella sua villa tuscolana, al tramonto degli ideali repubblicani.
La sua trasformazione da collegamento viario costeggiato dalla tipica campagna romana a grande arteria cittadina quale è oggi si ha a partire dal primo novecento, complici i piani regolatori del 1909, del 1925/26 e del 1931 per quanto riguarda il tratto ben prima di Porta Furba; per il tratto fino agli stabilimenti cinematografici invece, eventi fondamentali sono stati la costruzione di Cinecittà (1937), la tramvia prima e la metropolitana “A” poi, quindi il boom edilizio sia statale che privato negli anni cinquanta e sessanta. Sette chilometri urbani di strada, che dopo aver dovuto sopportare il peso dei blindati in colonna degli americani liberatori nel 1944, sono oggi, per lunghi tratti, uno dei più grandi centri commerciali a cielo aperto di Roma.