Per questo fine settimana, dal 25 in poi, convinti che probabilmente nella foresta amazzonica qualcuno ancora non sapesse dell’evento, avremmo voluto commettere l’errore di parlare della canonizzazione dei due Papi; ma il compito, già affrontato con ampia, rassicurante competenza da schiere di prelati, teologi e fedeli, si è rivelato per noi più arduo del previsto, costringendoci a ripiegare sui cavalli alla Fiera di Roma. Tre giorni di incontri con gli operatori del settore, workshop, conferenze ed esibizioni sia nella categoria english, quella legate alle classiche gare ad ostacoli che vediamo anche alle olimpiadi, che western, un tipo di equitazione che raccoglie le discipline alla base del modo americano di montare il cavallo, tutte derivanti dai lavori, a volte spettacolari e pericolosi, che i cowboys hanno consuetudine di esercitare con le mandrie. Il cavallo da sempre è in tutti i nostri miti, ha partecipato alle nostre guerre, è complice del nostro sport e delle nostre scommesse, concorre all’ordine pubblico e risponde ai nostri canoni di potenza, leggerezza, bellezza ed eleganza.Tanto intrecciati risultano i percorsi tra la sua e la nostra evoluzione che questo animale è diventato un simulacro della nostra coscienza, uno specchio mobile e misterioso al quale ci legano correnti di emozione che possiamo addirittura definire sacre. Non ha caso negli ultimi decenni è l’animale preferito per la compagnia terapeutica. http://www.cavalliaroma.it/
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