Da 3 al 6 novembre negli Studi di Cinecittà giunge alla quinta edizione Rome VideoGameLab, la prima manifestazione in Italia dedicata agli applied game, ai videogiochi e in generale alle tecnologie di realtà virtuale che, pur non rinunciando alla loro tradizionale funzione ludica, anzi in forza di questa, trovano applicazione pratica in medicina, ricerca e divulgazione scientifica, formazione e scuola, industria ed economia, agricoltura produzione del cibo e sostenibilità ambientale, robotica, arte e fruizione del patrimonio culturale, come in innumerevoli altri campi.
Tra le parole chiave di questa edizione ce ne sono di nuove e nuovissime. Non si può tacere del “metaverso”, piattaforma ambiente virtuale in cui istituzioni, aziende e persone possono relazionarsi ed operare con ricadute pratiche nel mondo reale, un nuovo internet evoluto in direzione della realtà virtuale e della realtà aumentata, attuale chiodo fisso e cruccio di alcune multinazionali del web, tra cui Facebook, e ulteriore tentativo dopo il sostanziale fallimento di un’esperienza analoga partita addirittura nel lontano 2003 (Second Life).
Ma fanno capolino idee ancora in fase di definizione come come l’NFT (Non-Fungible Token) applicato al finanziamento delle produzioni cinematografiche, sistema di certificazione ispirato al blockchain e allo criptovalute, in grado di rendere unica e non replicabile qualunque entità digitale (opere d’arte o dell’ingegno fatte di files, suoni, immagini, video digitali), quasi fosse un quadro o un monumento, e di dare ad esse un valore di scambio sottoposto alle stesse forme del mercato dell’arte, come ad esempio le aste.
Il denso programma prevede un ingresso base al costo di 5 euro, ridotto a 3 euro per bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni. Informazioni dettagliate riguardo iniziative, orari e costi su https://romevideogamelab.it/it/visita.
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