L’archeologia stravolge sempre le idee che sedimentano per anni, a volte per secoli, dentro di noi. Capita così che durante i lavori di consolidamento di pareti e volte del terzo anello, in vista di un’eventuale apertura al pubblico, vengano rinvenuti strati di intonaco con tracce di affreschi a più colori. Ed è singolare che sia un settore di passaggio, un ambiente secondario, a costringerci al rivedere l’immagine pallida di travertino che nei secoli ci siamo fatta dell’Anfiteatro Flavio. I restauratori hanno scoperto, nell’ordine, iscrizioni in rosso, risalenti alla fase cantieristica, 72-80 a.c., di archivazione dei blocchi di travertino; una “zoccolatura” in rosso alta 1,60 metri e tracce di affreschi policromi sulle pareti; Tracce di azzurrite a testimonianza di affreschi policromi su bianco alle volte; il tutto, insieme a motivi vegetali ed erotici, risalente all’epoca d’uso dell’anfiteatro post incendio del 217 d.c.. Insomma i mendri del Colosseo, un tripudio di colori. http://video.repubblica.it/edizione/roma/il-colosseo-a-colori/115697/114101
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